I concerti per fagotto di Antonio Vivaldi è un corpus di composizioni molto ampio, superato solo da quelli per violino: sono trentanove in tutto, di cui due incompleti. Essi ci sono stati tramandati come manoscritti autografi appartenenti all'archivio personale del compositore, poiché probabil- mente l'intenzione di Vivaldi era di destinarli ai fagottisti veneziani che conosceva personalmente, senza velleità di poterli fare diffondere internazionalmente . I nomi non li conosciamo, per cui rima- niamo nel campo delle supposizioni: sull'autografo delConcerto RV502 si legge la dedica (peraltro cancellata) a Gioseppino Biancardi, un fagottista forse veneziano del 700 di cui si sa solo che è stato annoverato tra i componenti dell'Arte de' Sonadori di Venezia. Una seconda ipotesi, forse più verosimile, è che Vivaldi abbia scritto la maggior parte dei concerti per fagotto per qualcuna delle figlie dell'Ospedale della Pietà di Venezia, dove fu insegnante di violino prima, e"maestro de' con- certi" poi. Inoltre, all'epoca era normale che lo strumento venisse suonato anche dagli oboisti, senza che di ciò venisse suffragato dai documenti.
Ipotesi però più accreditata è che i concerti fossero dedicati al conte boemo VàclavMorzin, allievo di Vivaldi e destinatario di molti concerti- come l'Op. 8, la raccolta che include Le quattro stagioni - al cui servizio lavorava Antonin Moser, celebre fagottista virtuoso.
Questi concerti sono una splendida testimonianza dellamaturità stilistica e compositiva di Vivaldi, capace di valorizzare senza pesantezza le qualità espressive dello strumento. l'.interpretazione ideale fonda sulla resa artistica delle invenzioni ritmiche galanti e delle più ricercate articolazioni, ritrovando un particolare equilibrio tra i passaggi virtuosistici e i momenti lirici, tra il comico ed il tragico, alternando magistralmente gioia e malinconica espressività .
Tra i concerti più famosi ricordiamo:
il Concerto in sol minore per flauto, archi e continuo RV 439 detto "La notte''. in sei movimenti, nonostante la classica tripartizione sia continuamente sottesa.
L' atmosfera di mistero e di inquietudine, sostenuta dai silenzi delle pause e sala costante pulsazione ritmica della croma puntata presente nell'accompagnamento. Il pedale finale prepara l'improvvisa irruzione dei Fantasmi (sottotitolo del secondo movimento, Presto) . Attraverso una scrittura a canonemolto complessa, Vivaldi riesce a sviluppare un senso di angoscia, legandola a visioni ed incubi notturni rappresentati da scale velocissime, da accordi spezzati e note ribattute. Il Presto si interrompe improvvisamente con una cadenza sospesa,molto cantabile: il flauto viene accompagnato quasi silente dagli archi, in un clima sereno. Il quarto tempo, Presto, sembra ravvivare i Fantasmi.
La descrizione de Il Sonno, sottotitolo del quinto movimento (Largo), è simile a quella presente nell'Autunno (op. 8, n. 3). L' assenza del cembalo contribuisce ad evocare una suggestiva atmosfera di "tempo fermo". L'Allegro finale si regge su episodi di figurazioni sincopate, note ribattute e ac- cordi spezzati dei Fantasmi, dove la pulsazione ritmica particolarmente vivace contribuisce ancora una volta a rievocare gli aspetti inquietanti ed angosciosi della Notte.
Il concerto in mi minore RV 484, che oggi viene eseguito con maggiore frequenza; Il primo movimento inizia con il tema principale presentato dagli archi ; successivamente entra il fagotto che lo sviluppa con imitazioni in allegro dialogo con gli archi. Il movimento centrale è anche esso affidato ali' introduzione dagli archi e ripreso dal fagotto in un'atmosfera soffusa e piena di lirismo. L'Allegro finale è molto gradevole all'ascolto ee è molto impegnativo per il solista, alle prese con ornamentazioni e salti virtuosistici. Arsilda Regina diPonto fu rappresentata per la prima volta alTeatroSant'Angelo diVenezia nell'ottobre del 1716 sumusica scritta interamente per l'occasione, senza innestimusicali provenienti da altre composizioni. Il dramma era però già stato scritto tempo prima, ma il timore di censure costrinse il Prete Rosso ad un meticoloso lavoro di tagli erevisioni e riadattamenti, sia nellamusica che nel testo. Il successo fu enorme, ma non fu più ripresa. Non è particolarmente interessante la complessa vicenda dell'opera, ma è notevole la bellezza delle singole arie, da dove si evince la straordinaria capacità di scrittura dell'accompagnamento cheVivaldi dimostra in ogni sua compo- sizione operi stica . Dunque un eccezionale orchestratore. Le voci principali sono il contralto, cuiè richiesta una notevole capacita di cambi di registro, il castrato, cui è richiesto virtuosismo e agilità, ma anche capacita drammatiche, oltre che il classico tenore, per il cui ruolo furono scelti sempre i migliori dell'epoca. Una considerazione particolare merita la concertazione, che mostra una cura raffinatissima nel dipanare la partitura scritta per un'ampia orchestra di flauti diritti, oboi, corni naturali, tiorba, chitarra, archi e due clavicembali, uno per il basso continuo e uno solistico . Oltre allacomposizione orchestralemoltointeressante èlamessa in scenadell'opera,chenel corsodegli anni ha dato grande spazio alla fantasia dei registi che si sono alternati alla direzione scenica dell'opera . Interessante infine citare i primi interpreti dell'opera: il contralto Anna Vincenza Dotti nel ruolo di Arsilda,Nicandro soprano (in travesti) fu cantato da Antonia Pellizzari,Cisardo (basso) fu affidato ad Angelo Zannoni, Tamase il tenore fu interpretato da Annibale Pio Fabri, Barzane soprano fu il castrato Carlo Cristini, Mirinda fu affidata al soprano Maria Teresa Cotte e Lisea (contralto) ad Anna Maria Bombaciari.
Gabrilele Screpis
Nato a Genova, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio Niccolò Paganini della sua città, diplomandosi con il massimo dei voti e la lode è attualmente Primo fagotto solista dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano e dell'omonima Filarmonica Fin da giovanissimo si fa apprezzare per le sue doti tecniche ed espressive vincendo numerosi concorsi internazionali. In veste di primo fagotto ha collaborato con i maggiori direttori della scena internazionale quali: Leonard Bernstein, Carlo Maria Giulini, Daniel Barenboim, Pierre Boulez, Riccardo Muti, Lorin Maazel, Zubin Metha, Giuseppe Sinopoli, Riccardo Chailly, Antonio Pappano, Valery Gergiev e molti altri. All’attività in orchestra affianca una carriera in veste di solista ed in formazioni cameristiche. Ha partecipato ad importanti stagioni concertistiche come Il Festival di Aix en Provence, Le Settimane Musicali Internazionali di Napoli, la Stagione da Camera del Teatro alla Scala e dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Ha tenuto concerti in tutto il mondo in prestigiose sale quali la Carnegie Hall di New York, la Tonhalle di Zurigo, la Suntory Hall di Tokyo, la Sala della Filarmonica di San Pietrburgo. E' docente presso l'Accademia del Teatro alla Scala e tiene regolarmente corsi di perfezionamento.
Massimo Belli
Ha intrapreso lo studio del violino con il padre, proseguendo poi con Bruno Polli. Si è diplomato a pieni voti e lode sotto la guida di Renato Zanettovich al Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia. Ha se guito i corsi di perfezionamento a Fiesole con il Trio di Trieste e Piero Farulli, e all’Accademia Chigiana di Sie na con Henryk Szeryng. E’ stato allievo per un biennio di Salvatore Accardo all’Accademia di Alto Perfezionamento “W.Stauffer” a Cremona. Premiato in numerosi concorsi nazionali e internazionali, ha debuttato sedicenne al Teatro Politeama Rossetti di Trieste per la Società dei Concerti; in seguito ha suonato da solista e diretto, nelle più importanti sale in tutta Eu ropa, ex unione Sovietica, Turchia e Sud America. Ha interpretato i principali concerti del repertorio violinistico accompagnato da importanti orchestre ed e’ stato primo violino di spalla dell’orchestra Giovanile Italiana, dall’Or chestra Busoni, della Haydn Philarmonia e primo violino e direttore dei Virtuosi dell’Ensemble di Venezia. Il compositore triestino Giulio Viozzi ha dedicato a Mas simo Belli il brano “Tema variato” per violino solo edito da Pizzicato. Ha registrato per radio e tv Italiana, Sovietica, Tedesca, Jugoslava, Brasiliana, Austriaca, e inciso per Sipario Di schi, per Nuova Era, per la Tirreno Editoriale di Lugano. Attualmente incide per Concerto Classics, Brilliant Classi cs e Warner Classics. Ha studiato direzione d’orchestra con Aldo Belli e Julian Kovatchev ed è il direttore della Nuova orchestra da ca mera “Ferruccio Busoni”. E’ professore di violino al Con servatorio di Trieste. Ha insegnato al Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico, ai Corsi internazionali di Cividale ed è stato invitato per delle Masterclass al Conservatorio Re ale di Murcia (Spagna), alla Hoochschule di Mannheim, all’Accademia di Tallin e alla Belarusian State Academy of Musik di Minsk. Recentemente ha diretto i Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino e la Euro Sinfonietta Wien
La Nuova Orchestra da Camera Ferruccio Busoni
La Nuova Orchestra da Camera “Ferruccio Busoni”, complesso storico fondato nel 1965 da Aldo Belli, è una delle prime orchestre da camera sorte in Italia nel dopoguerra e la più antica della regione Friuli Venezia Giulia. E’ un “organismo di interesse regionale e per il 50° anniversario la Regione Friuli Venezia Giulia ha pubblicato il volume sull’orchestra Busoni, intitolato “Oggi come mezzo secolo fa” relativo alla promozione dell’immagine della Regione a livello internazionale. E’ formata da affermati strumentisti, vincitori di concorsi internazionali, che tramandano la civiltà musicale del Trio di Trieste e del Quartetto Italiano di cui sono stati allievi. Nel 2005 e nel 2010 per festeggiare il 40° e il 45° anniversario dell’orchestra, si sono tenuti alcuni concerti con la partecipazione straordinaria del violinista Salvatore Accardo. Il concerto celebrativo per il 50° anniversario, ha avuto come ospite il violinista Domenico Nordio e, registrato dal vivo, è stato pubblicato dalla rivista Amadeus. L’orchestra si è posta all’attenzione del pubblico e della critica tenendo centinaia di concerti in Austria, Slovenia, Croazia, Germania, Svizzera, Russia, Tunisia e Italia, con solisti d’eccezione e nel 2013 ha inaugurato, come rappresentante dell’Italia, il Festival Internazionale Silver Lyre organizzato dalla Società Philarmonica di San Pietroburgo. Ha presentato molte opere in prima esecuzione assoluta, alcune dedicate all’orchestra. Ha registrato 24 CD per case discografiche come Velut Luna, Concerto Classics, Brilliant Classics, Warner Classics, Movimento Classical, Bongiovanni, Suonare News e Amadeus presentando brani in prima registrazione mondiale di importanti compositori come Andrea Luchesi, Giuseppe Tartini, Giulio Meneghini, Alessandro Rolla e altri che hanno avuto prestigiosi riconoscimenti dalle più importanti riviste del settore. L’orchestra Busoni è l’ideatrice e principale interprete delle Mattinate Musicali Internazionali al Museo Revoltella di Trieste, rassegna di musica da camera che vanta ventuno anni di attività. L’orchestra Busoni ha effettuato tournée in varie regioni italiane organizzate dal CIDIM e collabora regolarmente con prestigiosi enti come il Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni di Bolzano, l’accademia di alto perfezionamento Walter Stauffer di Cremona, il Concorso Internazionale Città di Vittorio Veneto e altri. Nel 2018 la rivista Amadeus ha pubblicato il CD contenente due Concerti di Giuseppe Tartini in prima registrazione mondiale registrati dalla Busoni insieme a Laura Marzadori, dedicando agli artisti la copertina. Nel dicembre 2020 e nel gennaio 2021 la rivista Suonare News pubblicato due CD con l’integrale delle opere per violino e orchestra di W.A. Mozart con i grandi giovani talenti dell’Accademia Stauffer.