Sono sempre più profondamente attratto dall'arte. Ora sono arrivato ad un bivio, e mi spavento alla domanda: dove vado? Se seguo il mio genio, esso mi condurrà verso l'arte, e questa è, credo, la mia giusta via[...] Puòesistere per un uomo più grande preoccupazione di quella d'un avvenire infelice, insipido e senza via d'uscita, che egli s'è preparato da sè? [...] Consideratemi da ora in poi come una persona che preferisce una felice povertà nell'arte ad un'infelice povertà nella giurisprudenza. Così scriveva Robert Schumann alla madre nel 1830, anno che segna l'inizio di una consapevolezza sofferta e tormentata, più forte però della spinta che la madre avrebbe voluto dare alla vita del figlio verso la laurea in legge.
Dopo la morte di Beethoven e di Schubert, Schumann è una delle figure chiave nell'ambito della letteratura pianistica, in particolar modo nel decennio 1830-1840, anni a cui risalgono la Sonata in Sol minore Op. 22 e le tre Romanze Op. 28.
L'Op. 22, composta negli anni 1833-38, fu pubblicata nel 1839. Proprio il 1833 segna la prima grave crisi di nevrastenia per il compositore il quale, anche a causa di gravi lutti familiari, cade in una profonda apatia: Ebbi improvvisamente il pensiero più atroce che un uomo possa concepire, il più terribile con il quale il cielo lo possa punire, il pensiero di perdere la ra gione. Esso si impadronì di me con tale violenza che nessuna consolazione , nessuna preghi era, nessuna burla fu efficace a distruggerlo. Questa angoscia mi seguì ovunque. Il respiro mi mancò a questo pensiero. Nel 1838 il compositore tedesco porta a compimento anche il Concerto senza orchestra Op. 14, la futura Terza Sonata, forse la più rappresentativa di questo dramma esistenziale. Il movimento iniziale della Sonata Op. 22 risulta anch'esso feb brile, irrequieto (// più presto possibile), ma qui tutto si svolge con una concentrazione espressiva sconosciuta alle altre sonate. Il movimento estatico che segue è dato, come nell'Op. 11, dalla ripresa in trasposizione pianistica di un Lied del 1828 (/m Herbste, di Kerner); segue un eccentrico scherzo dal carattere burlesco ed un finale vivace, classico e ordinato nelle sue linee armoniche. In realtà l'Op. 22 sarebbe stata completata poco dopo la prima, Op. 11, se Schumann non avesse avvertito l'esigenza di scrivere un nuovo finale (quello oggi comunemente eseguito). Pare infatti che Clara Wieck, la pianista che Robert sposerà nel 1840, trovasse il primo finale troppo difficile, amplissimo e molto arduo. Ecco il motivo del numero alto della composizione. Il musicista tedesco scrive qui la sua sonata più breve e concisa, che non permette però al suo potenziale di passione di attenuarsi. Prova ne è il fatto che delle tre essa risulti in genere la sonata più apprezzata ed eseguita.
Il suo anno di pubblicazione corrisponde all'anno di composizione di un'altra celebre opera di Schumann, le Romanze Op. 28. La romanza rappresenta una delle più diffuse forme romantiche (ne sono un esempio le 48 Romanze senza parole di Mendelssohn); essa si afferma nel Settecento come composizione musicale per voce e accompagnamento, di struttura variabile ma di carattere per lo più sentimentale. Molto adatta, in questa prima fase, alle esecuzioni private. Nel corso dell'Ottocento la sua fortuna aumenta notevolmente, tanto che viene accolta da un lato tra le forme operistiche, dall'altro, come nel nostro caso, tra quelle strumentali. In realtà Schumann non si dedicò molto a questo genere di espressione, pur amandolo assai. Proprio nell'estate del '39, nella speranza di pubblicare un giorno brani sotto il suo nome unito a quello della fidanzata, esamina alcune composizioni di Clara; scarta gli Idilli, che ritiene privi di compiutezza seppur talora appassionati, ma rimane affascinato proprio da una romanza (si presume una delle tre contenute nell'Op. 11, a lui dedicata): La tua Romanza mi ha annunciato qualcosa di nuovo: che noi saremo marito e moglie. Ognuno dei tuoi pensieri esce dalla mia anima e sei tu che ispiri tutta la mia musica. Alla Romanza non bisogna cambiar nulla... Il 1839 fu assai difficile per Schumann; la seconda metà dell'anno, infatti, fu quasi totalmente improduttiva. Solo l'imminente ritorno di Clara da Berli no, dove la madre l'aveva condotta con sé, provocò una nuova esplosione di attività, di cui il frutto principale fu proprio la serie delle tre Romanze Op. 28. Esse rappresentano in realtà un piccolo ciclo, ma molto considerato dall'autore. La prima romanza è uno splendido scherzo con trio. La seconda riprende la tonalità del trio precedente ed è, fra le tre, sicura mente la più amata (spesso eseguita anche come bis); Clara, affascinata dalla sua bellezza e probabilmente dalla genialità con cui il canto viene fatto echeggiare nei vari registri della tastiera, la definiva «un duetto d'amore». La terza ed ultima romanza, infine, risulta di una forma complessa, ricca di episodi contrastanti e di durata superiore rispetto alle precedenti. Schumann, non solo compositore ma anche critico musicale, nel 1831 scriveva nell'Allge meine Musik Zeitung: «Signori , levatevi il cappello, un genio...», accogliendo così il suo fratello d'arte Fryderyk Chopin. Nato a Varsavia nel 1810 ma trasferitosi a Parigi nel 1830 a causa della difficile situazione politica in patria, Chopin rappresenta uno dei maggiori compositori romantici insieme a Schumann. Nella capitale francese Chopin frequenta i più prestigiosi salotti culturali; proprio in uno di essi conosce la scrittrice George Sand la quale assumerà un ruolo importante nella sua vita. Su consiglio della stessa Sand, Chopin si trasferirà temporaneamente sull'isola di Maiorca per cercare di migliorare le precarie condizioni fisiche. È questo un periodo molto difficile e tormentato per il compositore polacco, periodo in cui però vengono alla luce gli stupefacenti 24 Preludi Op. 28. Difficile la loro datazione, compresa molto probabilmente fra il 1831 e il 1839. L'idea ciclica di Chopin non si limita alle relazioni tonali (il ciclo ripete il piano sistematico dei preludi di Hummel,procedendo con le tonalità maggiori e relative minori, secondo l'ordine progressivo dei diesis e regressivo dei bemolli); nella raccolta si possono infatti constatare accostamenti e alter nanze dei vari brani in base a contrasti di tensione e distensione, velocità e lentezza ecc. Presi singolarmente essi rappresentano dei lampi di genio, capaci talvolta della dolcezza più delicata, talaltra della profondità più misteriosa ed oscura. Nonostante il temine preludio fosse utilizzato abitualmente per indicare una composizione che ne introduceva in realtà un'altra (pensiamo ai Preludi e Fuga di Bach, per esempio), Chopin sfida ogni tradizione componendo qualcosa di assolutamente innovativo ed originale che rende ogni suo singolo preludio un brano a sé stante. La loro pubblicazione, avvenuta al suo rientro a Parigi nel 1839, suscitò molto scalpore nel mondo musicale dell'epoca: i Preludi mancano di forma ben definita e sfidano qualsiasi tipo di convenzione relativa alla durata dei brani (nessuno supera le 89 battute di lunghezza). Numerose registrazioni hanno immortalato questo grande capolavoro, a cominciare dalla storica incisione di Alfred Corto!. E storiche rimangono anche le parole di Schumann che ben li descrivono: Ho designato i preludi come strani. Confesso che li immaginavo ben diversi, e condotti come i suoi studi, cioè più grandiosamente. È invece il contrario: sono schizzi, principi di studi o, se si vuole, rovine, penne d'aquila , tutto disposto selvaggiamente e alla rinfusa. Ma in ciascuno dei pezzi sta scritto con delicata miniatura perlacea: "Lo scrisse Chopin"; lo si riconosce dalle pause e dal respiro impetuoso. Egli è e rimane il genio poetico più ardito e più fiero del tempo.
Roberto Plano
Nato a Varese nel 1978, Roberto Plano imponendosi all’attenzione del mondo musicale con la vittoria del prestigioso Cleveland International Piano Competition. Con l’ affermazione e i premi ottenuti all’Honens International Piano Competition e al 12mo Van Cliburn International Competition ha inizio la carriera concertistica che lo vede partecipare a numerose tournées in tutto il Nordamerica, dove partecipa a recital in più di 30 Stati negli Usa e lo hanno portato a suonare negli studi delle maggiori radio americane, canadesi e italiane, quali NPR (Performance Today) a Washington, WGBH a Boston, WNYC a New York, WFMT radio a Chicago, CBC a Toronto, BBC Radio 3 (Londra), RadioRai 3, Radio Classica, Radio Vaticana; i suoi recital di debutto al Festival Chopin in Polonia e alla Herculessaal a Monaco sono stati trasmessi da Polske Radio 2 e da Bayern 4 Klassik. Si è esibito in alcune delle più importanti sale da concerto italiane ed estere e per prestigiosi Festivals italiani ed internazionali. Nella sua carriera ha suonato come solista con prestigiose orchestre in Italia e all’estero. In aggiunta ai riconoscimenti ottenuti al Cleveland, Van Cliburn e Honens e alle vittorie in Italia del Treviso, del Togni e dello Scriabin è stato premiato al Concorso Iturbi di Valencia, al Sendai International Music Competition, al Dublin International Piano Competition e al Geza Anda di Zurigo. Il documentario Encore, di cui è uno dei protagonisti, è stato trasmesso in tutto il Nord America, Europa e Nordafrica; Philippe Entremont lo ha selezionato per una trasmissione televisiva legata alla musica di Mozart, trasmessa in Giappone dalla NHK, e ha suonato per i canali televisivi satellitari Mezzo e Arte, nonché per le reti Rai e Mediaset. Molto attivo anche nel campo della musica da camera, ha collaborato con numerosi quartetti d’archi, tra i quali il Quartetto di Cremona, i Quartetti Takacs, Fine Arts, San Pietroburgo, Jupiter, ENSO, Vogler, Henschel, le Prime Parti del Teatro alla Scala e con solisti quali Enrico Bronzi, Gabriele Cassone, Ilya Grubert, Giovanni Scaglione e Amiram Ganz e con il pianista jazz Paolo Paliaga, con il quale ha inciso un disco – Inspiration – dedicato alla fusione tra musica classica e jazz. Il disco inciso per la Concerto e dedicato ad Andrea Luchesi – una prima incisione mondiale – è stato recensito con la massima valutazione (5 stelle) dal mensile MUSICA. Già membro di giuria in svariati concorsi (tra i quali il Singapore Piano Competition) è stato invitato a far parte della commissione del Cleveland International Piano Competition, che si è tenuto negli Usa nell’agosto 2013. In qualità di docente ha tenuto numerosi corsi di perfezionamento in importanti istituzioni tra i quali Kent State University, Augusta State University , Utah State University, Cleveland Institute of Music, University of Massachussetts (Usa), Alberta Conservatory (Canada), Conservatorio di San Juan (Puerto Rico), a Parigi (Ecole Normale “A. Cortot”), al Yamaha Center di Taipei (Taiwan) e alla Stellenbosch University (Sudafrica). E’ Presidente dell’Associazione Musicale “Alfred Cortot”, fondata nel 2011 con la moglie Paola Del Negro, con la quale suona stabilmente in duo pianistico. Ha inciso per le etichette Azica, Arktos, Concerto, Sipario Dischi e Tau Records, e per la collana “Musica in Bocconi”.