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Roberto Plano
Skrjabin

Vers la Flamme


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L'album

L’ opera pianistica di Skrjabin occupa un posto centrale non solo nella sua produzione quanto, e si potrebbe dire soprattutto, in tutta la letteratura dello strumento del primo Novecento dove spesso viene avvicinato a quella di Prokof'ev, di una ventina d'anni più giovane. Ma si tratta di un accostamento improprio, perché a parte la comune patria russa (oggi peraltro non più tale, essendo quest'ultimo nato in Ucraina) e il cospicuo numero di Sonate - rispettivamente dieci e nove - diversissima è stata la formazione, avvenuta nel Conservatorio di Mosca quella di Skrjabin, con Sergey Taneev e in particolare con Vassilij Safonov che, come scrive Faubion Bowers ,"consacrò Skrjabin come lo Chopin russo': affermazione che voleva essere elogiativa, ma il mondo interpretò e usò la frase in senso negativo col significato di "non originale, imitatore pedestre" (The New Skrjabin, Enigma and Answers, St. Martin Press, New York 1977; ed. it. Skrjabin, Gioiosa Editrice, Sannicandro Garganico 1977).Prokof'ev si è formato invece a San Pietroburgo con Aleksandr A. Winkler e Anna Essipova, moglie di Teodor Leszetycki, didatta di fama internazionale ed entrambi di scuola lisztiana (lui era stato allievo anche di Cari Czerny). Ma diversissimi sono soprattutto gli esiti artistici, for mali e linguistici: nel caso di Prokof'ev riferibili ancora alla tradizione classico -romantica, in Skrjabin in progressivo allontanamento da questa verso quello che la studiosa Varvara P. Dernova in un ampio saggio edito alla fine degli anni Sessanta del Novecento definisce un "sistema armonico unico nella musica russa di inizio XX secolo". Sistema, come giustamente osserva ancora Bowers, basato sulla concatenazione non tanto dei cosiddetti accordi "promeitici" per quarte sovrapposte (e non più per terze sovrapposte) quanto di tritoni, per loro natura dissonanti ma soprattutto "instabili" e polivalenti rispetto alle leggi dell'armonia tonale. Detto per inciso, quel tipo di accordo (es.: do -fa diesis-si bemolle/ mi-la-re) caratterizza sì il Poema del fuoco "Prometeo" per orchestra del 191O da cui proviene la sua definizione, ma lo si trova già nel giovanile Valzer op . 1 del 1885. La scelta e la disposizione delle pagine di questo cd disegnano con chiarezza il continuo divenire del processo creativo di Skrjabin: dall' op. 2 risalente agli anni di studio ali' op. 72 portata a termine nel 1914 poco prima della morte. Va tenuto presente che, oltre alle Sonate, il suo catalogo pianisti co comprende, e in notevole quantità, molti lavori di minori dimensioni - non per questo però meno significativi, anzi - spesso riuniti in raccolte e con titoli che rimandano, questi sì, alla lettera tura ottocentesca e a quella chopiniana in particolare: Valzer, Mazurke, Studi, Preludi. Di questi ultimi inoltre progetta un doppio ciclo di ventiquattro brani ciascuno tonalmente disposto come nell'op. 28 di Chopin (1839); ma tra il 1888 e il 1896 porta a termine solo la serie dell'op. 11 e i Preludi che avrebbero dovuto far parte della seconda serie verranno distribuiti tra le raccolte op.13, 15,16 e 17. Non mancano inoltre anche titoli generici simili nella denominazione agli Stucke dell'ultimo Brahms e della Seconda Scuola di Vienna , in primo Schonberg, con il quale condivide in parte la cosiddetta atonalità. Tutti i brani composti dal 1883 (Canone , frutto degli studi di contrappunto con Sergej I.Taneev) al 1892 (Sonata n.1) risalgono al periodo del Conservatorio di Mosca e della contemporanea frequentazione della "pensione musicale" di Nikolaj Zverev, didatta di fama, insieme al coetaneo Sergej Rachmaninov . I tre Pezzi op . 2 [1]-[3] risalgono al 1887-1889 e dunque rientrano in quello che per il critico Boleslav Javorskij, tra i primi a interessarsi alla musica di Skrjabin, è il primo dei due periodi in cui questi ne divide il percorso creativo (1833-1902, 1903-1914) ed è caratterizzato da una scrittura armonica già proiettata in avanti ma non ancora del tutto originale. L'op . 2 sembra confermare questa lettura. All'epoca del diploma (1892) e subito dopo, Skrjabin si accanisce nello studio di lslamey di Balakirev e della Fantasia sul Don Giovanni di Liszt, con conseguente infiammazione ai tendini della mano destra ; nascono così tra il 1894 e il 1895 le due pagine dell'op. 9. Scritte dunque per la sola sinistra, in realtà sono "pensate" per le due mani come testimonia la scrittura su due penta grammi e salti decisamente arditi per una sola mano nel Notturno [5] che si apre dopo il Preludio in do diesis minore [4] dal carattere quest'ultimo prevalentemente malinconico; il rimando che spesso si fa al Notturno op. 27 n.2 di Chopin nella stessa tonalità di re bemolle maggiore vale soprattutto per le due sezioni estreme in quanto l'ardua scrittura delle due cadenza centrali fa pensare più a Liszt. I due Improvvisi op. 14 [6]-[7] vengono subito dopo l'op. 9, nel 1895, un anno di intensa creatività: dai due Improvvisi op. 12 ai cinque Preludi op. 16 ai primi abbozzi dell'unico Concerto per piano forte e orchestra. Sono queste le pagine forse più "chopiniane" di Skrjabin: per la forma, che rimanda a quella tripartita della maggior parte degli Improvvisi del compositore polacco, per la cantabilità della mano destra e per le armonie che la sostengono : ardite in Chopin rispetto ai tempi, qui rientrano appieno nello sperimentalismo dell'epoca e dello stesso Skrjabin. Le Sonate n.2 op. 19 e n.3 op. 23 nascono l'una di seguito all'altra, tra il 1897 e il 1898, anche se gli inizi della prima risalgono al 1892 e il suo titolo completo è Sonata-fantasia, analogo a quello di una Sonata composta a quattordici anni e rimasta inedita sino al secondo dopoguerra (1947) insieme ad un'altra del 1889 pubblicata ancora più tardi (1988). L'op. 19, in sol diesis minore e unica delle dieci Sonate in due tempi collegati tra loro, si apre con un Andante [8] con tratti formali riferibili alla tradizione sonatistica: articolazione prossima alla forma-sonata, incipit tematico d'apertura che ritorna nello sviluppo e nelle battute finali, carattere contrastante dei due temi: drammatico il primo (accordi ribattuti in ¾), cantabile e delicato il secondo. Figure ornamentali (arpeggi) ne ampliano il respiro sino allo sviluppo costruito sul primo tema al quale nella ripresa si aggiunge il secondo in fortissimo; nella coda la tensione si dissolve in altri arpeggi sino a unrichiamo alla figura iniziale che segna il passaggio al Presto successivo [9]. È questo un perpetuum mobile che potrebbe richiamare il Presto conclusivo della Sonata op. 35 di Chopin, ma è di questo molto più ampio e presenta nella sezione centrale un disegno melodico definito , del tutto assente nel Finale chopiniano. La Sonata n. 3 è l'unica in quattro movimenti e l'ultima articolata in tempi distinti , per ciascuno dei quali è previsto un programma, uno "stato d 'animo ''. la cui visionarietà anticipa quella delle successive Sonate e dei Poemi Sinfonici: 1. Drammatico [1O] ("l'.Anima libera e selvaggia si precipita con passione nel dolore e nella lotta"); 2. Allegretto [11J ("l'.anima ha trovato una sorta di momentaneo riposo. Stanca di soffrire vuole stordir si, cantare, sbocciare . Ma il ritmo leggero, le armonie profumate non sono che un velo attraverso il quale traspare l'anima inquieta e ferita"); 3. Andante [12] (Tanima va alla deriva in un mare di sentimenti dolci e melanconici; amore , tristezza, desideri vaghi, pensieri sfuggenti, dal fascino impalpabile di fantasmi "); 4. Presto con fuoco [13] ("Nella tempesta degli elementi scatenanti l'anima di dibatte e lotta furiosamente . Dalle profondità dell'essere si leva la voce possente dell 'Uomo -Dio, il cui canto di vittoria risuona trionfante. Ma, ancora molto debole, vicino a raggiungere la cima precipita fulminato nell'abisso del Nulla"). Il fascino di questa Sonata, uno dei capolavori del pianismo di Skrjabin, risiede nelle armonie arditissime e nella scrittura della tecnica non di rado trascendentale, specialmente nel secondo e nell'ultimo tempo; dei problematici arpeggi del Presto esiste una versione in parte semplificata che lo stesso Skrjabin eseguiva in concerto . Il programma, cassato sulla partitura a stampa, sarà edito dalla rivista russa li contemporaneo musicale nel 1915. Con le due Mazurche op. 40 [14]-[15] (1903) Skrjabin chiude con questo genere affrontato sin dal 1891 con l'op. 3; le caratterizza un caleidoscopio di armonie ormai fuori dal sistema tonale . l'.op . 57 (1908) segue di un anno la Sonata n. 5 ed è contemporanea al Poema dell'estasi per orchestra, due pagine con le quali si entra nella stagione mistico-trascendentale del compositore russo, nella n.5 risolta in un movimento unico e nel marcato allontanamento dalla tonalità . In questo contesto le due pagine dell'op. 57 - rispettivamente Desiderio [16] e Carezza danzata [17] - si distinguono per una rarefazione della scrittura alquanto irrisolta , anche se non viene mai meno la tendenza a instaurare sottili legami tra i due brani nel senso di una comune delicatezza espressiva .

Vers la Fiamme op. 72 [18] risale all' ultimo anno d'attività di Skrjabin prima della morte (1914), insieme a un piccolo gruppo di brani di minori dimensioni ; gli accordi iniziali lenti e distesi genera no un crescendo di armonie sempre più dense che si estende progressivamente per tutta la tastiera sino a un parossistico fortissimo che simbolicamente rimanda al fuoco da lui inteso come "nucleo dell'anima del Mondo "(Bowers) e già evocato nel Poema del fuoco per orchestra (191O).

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Discografia
Roberto Plano
L'artista

Roberto Plano

Nato a Varese nel 1978, Roberto Plano imponendosi all’attenzione del mondo musicale con la vittoria del prestigioso Cleveland International Piano Competition. Con l’ affermazione e i premi ottenuti all’Honens International Piano Competition e al 12mo Van Cliburn International Competition ha inizio la carriera concertistica che lo vede partecipare a numerose tournées in tutto il Nordamerica, dove partecipa a recital in più di 30 Stati negli Usa e lo hanno portato a suonare negli studi delle maggiori radio americane, canadesi e italiane, quali NPR (Performance Today) a Washington, WGBH a Boston, WNYC a New York, WFMT radio a Chicago, CBC a Toronto, BBC Radio 3 (Londra), RadioRai 3, Radio Classica, Radio Vaticana; i suoi recital di debutto al Festival Chopin in Polonia e alla Herculessaal a Monaco sono stati trasmessi da Polske Radio 2 e da Bayern 4 Klassik. Si è esibito in alcune delle più importanti sale da concerto italiane ed estere e per prestigiosi Festivals italiani ed internazionali. Nella sua carriera ha suonato come solista con prestigiose orchestre in Italia e all’estero. In aggiunta ai riconoscimenti ottenuti al Cleveland, Van Cliburn e Honens e alle vittorie in Italia del Treviso, del Togni e dello Scriabin è stato premiato al Concorso Iturbi di Valencia, al Sendai International Music Competition, al Dublin International Piano Competition e al Geza Anda di Zurigo. Il documentario Encore, di cui è uno dei protagonisti, è stato trasmesso in tutto il Nord America, Europa e Nordafrica; Philippe Entremont lo ha selezionato per una trasmissione televisiva legata alla musica di Mozart, trasmessa in Giappone dalla NHK, e ha suonato per i canali televisivi satellitari Mezzo e Arte, nonché per le reti Rai e Mediaset. Molto attivo anche nel campo della musica da camera, ha collaborato con numerosi quartetti d’archi, tra i quali il Quartetto di Cremona, i Quartetti Takacs, Fine Arts, San Pietroburgo, Jupiter, ENSO, Vogler, Henschel, le Prime Parti del Teatro alla Scala e con solisti quali Enrico Bronzi, Gabriele Cassone, Ilya Grubert, Giovanni Scaglione e Amiram Ganz e con il pianista jazz Paolo Paliaga, con il quale ha inciso un disco – Inspiration – dedicato alla fusione tra musica classica e jazz. Il disco inciso per la Concerto e dedicato ad Andrea Luchesi – una prima incisione mondiale – è stato recensito con la massima valutazione (5 stelle) dal mensile MUSICA. Già membro di giuria in svariati concorsi (tra i quali il Singapore Piano Competition) è stato invitato a far parte della commissione del Cleveland International Piano Competition, che si è tenuto negli Usa nell’agosto 2013. In qualità di docente ha tenuto numerosi corsi di perfezionamento in importanti istituzioni tra i quali Kent State University, Augusta State University , Utah State University, Cleveland Institute of Music, University of Massachussetts (Usa), Alberta Conservatory (Canada), Conservatorio di San Juan (Puerto Rico), a Parigi (Ecole Normale “A. Cortot”), al Yamaha Center di Taipei (Taiwan) e alla Stellenbosch University (Sudafrica). E’ Presidente dell’Associazione Musicale “Alfred Cortot”, fondata nel 2011 con la moglie Paola Del Negro, con la quale suona stabilmente in duo pianistico. Ha inciso per le etichette Azica, Arktos, Concerto, Sipario Dischi e Tau Records, e per la collana “Musica in Bocconi”.

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