Questa proposta dei percussionisti della Scala assume nel contesto attuale della discografia ragionata un valore di ampio ed originale respiro. Innanzitutto la scelta di un compositore quale J.S. Bach, ritenuto universalmente il padre della musica , su cui impiantare una serie di trascrizioni che vanno oltre il significato stretto del termine. Trattasi di vere e proprie rivisitazioni di alcune tra le sue composizioni più celebri, partendo dalle più semplici come le invenzioni a due a voci , per poi passare attraverso le Sinfonie al Clavicembalo ben temperato , dunque ai preludi e fuga che hanno fatto la storia della pedagogia clavicembalistica e pianistica ed in cui si sono cimentati i più celebri interpreti della storia dei due strumenti. L'orecchio dell'ascoltatore è subito rapito da un'atmosfera che potremmo definire quasi onirica, poiché le dinamiche si muovono all'interno di un'intensità sonora molto limitata rispetto alle possibilità degli strumenti a percussione, dunque privilegiando un ascolto che richiama attenzione e concentrazione. La polifonia , arte suprema di cui Bach rappresenta il punto di arrivo più alto nella storia della musica , appare come un divertente dialogo tra le parti, dove la complessità del tessuto compositivo originale si trasforma quasi per incanto in una semplicità disarmante, rendendo il discorso musicale simile ad un ruscello di pura acqua di fornte. Bach era solito evocare richiami alla natura, che considerava lo specchio del divino e con cui aveva un rapporto sereno e colloquiale, diversamente da ciò che poi avverrà durante il romanticismo, quando gli artisti se da una parte la eleggevano come rifugio dell'anima dall'altra ne erano pressoché travolti dal senso di mistero di cui sembrava pervasa. L' alternanza di luci ed ombre che con tecnica sapiente viene messa in evidenza dai percussionisti nella scelta del repertorio bachiano proposto, è quasi un presagio di ciò che di lì a neanche un secolo dopo sconvolgerà il panorama culturale ed artistico, dove il sole e la luna, il giorno e la notte, non saranno altro che i simboli di ciò che la filosofia da sempre ha affrontato e provato a cercarne e spiegarne vanamente l'origine, ovvero l'eterna lotta tra il Bene e il Male.
Francesco Macrì
Suonare la musica di Bach alla marimba è straordinaria. Creda che se Bach avesse conosciuta questi strumenti avrebbe scritta numerasi brani per tastiere.
Condividere quest'avventura con i miei ca/leghi dell'Accademia della Scala con i maestri Giuseppe e Raffaele Cacciala è stata un'esperienza fantastica che mi ha aiutala tanta nel mia percorsa di crescita da musicista e da insegnante
Umberto Summa
Summa Umberto Antonio, nato a Manduria il 9/02/1991, titolare della cattedra degli strumenti a percussione presso l 'i sti tu to comprensivo "G.A.Bossi" di Busto Arsizio ed ex allievo dell'Accademia del Teatro alla Scala.
La musica di Bach è viscerale,intima ed intrisa nella nostra cultura, una musica senza tempo perennemente attuale. Bach ci ha donalo un tesoro inesauribile, tocca a noi custodirlo.
Giacomo Salvadori
Reinterpretare Bach sulle tastiere a percussione è stata un' occasione gradevole e gratificante, per la quale ringrazia i fratelli Cacciala per il supporta e l'occasione datami. Come ex componente dell'orchestra dell'Accademia della Scala e attuale musicista e insegnante parto sempre il ricorda di questa esperienza.
Stanislao Spina
Attualmente insegna strumenti a percussione presso il conservatorio di Ceglie Messapica.
E' fondatore dell'Anarkos Ensemble collettivo musicale specializzato in musica contemporanea. Da anni svolge attività di ricerca mirata per una corretta esecuzione delle composizioni di J. S. BACH "Studiare la musica di Bach è come entrare in un Labirinto dove la cosa migliore che possa capitare è perdersi"
Giuseppe Cacciola
Giuseppe Cacciola è nato a Bagnara Calabra nel 1963, diplomato con il massimo dei voti al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano sotto la guida del M° Campioni. È percussionista del Teatro alla Scala e della Filarmonica dal 1985 e componente stabile dell’ensemble scaligero, trio Zanchini, Danilo Rossi Quartet e i Percussionisti della Scala. Ha suonato sotto la direzione dei più grandi direttori del mondo dei quali citiamo Claudio Abbado, Riccardo Muti, Lorin Varencove Maazel, Leonard Bernstein e Daniel Barenboim. Come batterista è stato scelto per il tour mondiale di West Side Story. Tiene regolarmente masterclass di batteria e percussioni ed ha al suo attivo collaborazioni con musicisti eccezionali del calibro mondiale come Bobby Mc Ferrin, Ennio Morricone, Stefano Bollani, Tullio De Piscopo, Giovanni Sollima, Vinicio Capossela e Nicola Piovani.