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Ensamble il Demetrio - Cecilia Bernini - Maurizio Schiavo
Johann Adolph Hasse

Mottetti per contralto


Mottetti per contralto
Ensamble il Demetrio - Cecilia Bernini - Maurizio Schiavo
Johann Adolph Hasse

Mottetti per contralto



L'album

CHORI ANGELICI - MUSICA NEGLI OSPEDALI VENEZIANI
Venezia, febbraio 1730. Al teatro San Grisostomo va in scena Artaserse, la nuova opera di un giovane ma acclamato musicista tedesco, Johann Adolf Hasse.
Amburghese, tenore agli esordi, poi compositore, poco più che ventenne Hasse aveva appreso a Napoli il mestiere di operista dal sommo Alessandro Scarlatti. Lì aveva incontrato Farinelli e Metastasio, artisti emergenti come lui: ne era nata un'amicizia che sarebbe durata tutta la vita la vita. La città era efferves­ cente, l'ambiente operistico stimolante: Hasse scrive serenate, intermezzi, drammi per musica che gli conquistano un successo indiscusso.
Quando giunge a Venezia per l'Artaserse è ormai un compositore affermato, al punto che il celebre Os­ pedale degli Incurabili gli affida la responsabilità di tutte le sue attività musicali nominandolo Maestro di coro. Curiose istituzioni filantropiche laiche di cui non si dà l'eguale fuori da Venezia, i quattro grandi Ospedali veneziani (Pietà, Incurabili, Derelitti, Mendicanti) non si limitano ad assistere e ospitare anziani, ammalati, indigenti, pellegrini, orfani e bimbi abbandonati. Alle giovani che mostrino particolari attitudini musicali gli ospedali offrono anche la straordinaria opportunità di una formazione di prim'ordine sotto la guida di maestri rinomati (tra i più celebri: Porpora, Vivaldi, Galuppi, Jommelli). Una scelta che non sottende solo motivazioni caritatevoli: all'epoca di Hasse le esecuzioni delle musiciste, seguite da un pub­ blico appassionato che paga volentieri per ascoltarle, sono ormai divenute per gli Ospedali un'importante voce di bilancio. Rigore negli studi e organizzazione ferrea forgiano in pochi anni di assidua applicazione musiciste provette, che incantano per la bellezza delle voci e il virtuosismo strumentale. Veneziani e fores­ tieri (spesso illustri viaggiatori impegnati nel Grand Tour) affollano le chiese degli ospedali per ascoltarle ai Vespri e in occasione delle più importanti ricorrenze del calendario liturgico. Le ragazze si esibiscono nascoste da tende di garza e da grate metalliche che ne vietano la vista agli astanti: ma quel che conta sono i suoni che si diffondono per le navate, celestiali "chori angelici" che lasciano l'uditorio senza fiato.

I MOTTETTI
Al Maestro di coro l'Ospedale richiede innanzitutto musica nuova per le devote esecuzioni; un compito assolto da Hasse con una consistente produzione di salmi, antifone, mottetti. Questi ultimi, uno dei gen­ eri più assiduamente coltivati in tutti i grandi ospedali veneziani, sono composizioni per voce solista di carattere decisamente virtuosistico. Le più dotate tra le figlie di coro hanno qui l'occasione per sfoggiare la bellezza delle loro voci e la tecnica sopraffina, doti per le quali non temono confronti nemmeno con le più ammirate virtuose del palcoscenico. Nei suoi mottetti Hasse adotta un modello che prevede invariabil­ mente una prima aria di andamento veloce seguita da un recitativo, una seconda aria più lenta (in genere un Adagio), uno scintillante Alleluja conclusivo. Le arie sono sempre del tipo con da capo, cioè in forma A-B-A; come di consueto, la ripresa della sezione A non è mai letterale ma implica l'arricchimento della parte melodica con fioriture, varianti, cadenze. LAlleluja conclusivo è strutturato in modo più semplice: si tratta infatti di una concisa forma bipartita preceduta da un'introduzione orchestrale.

CHOR! ANGELICI LAETANTES
La luminosità del tema di apertura della prima aria del mottetto, composto intorno al 1735 per Elisabetta Mantovani, il più celebre contralto degli Incurabili, ben si adatta a illustrare il contenuto gioioso del testo, il tripudio della corte celeste. Al recitativo segue l'aria Bone Jesu te quaerentis: un intenso Adagio che, come sempre in Hasse, è il centro di gravità dell'intera composizione. Un solare Allefuja conclude il mottetto in un clima sereno e disteso.

DiCIT COR: PONE TiMORES
La prima Aria di questa composizione, scritta nel 1735 per Cecilia Nassa, è caratterizzata da una grande ricchezza degli elementi tematici e da un intreccio tra voce e orchestra più elaborato del consueto. Laria lenta Nocte obscura tenebrosa, introdotta dallo sfaccettato recitativo O cor, deceptum cor, è uno splen­ dido esempio, tipicamente barocco, di un'immagine naturale presa a metafora di una condizione psico­ logica. Hasse traduce magistralmente lo smarrimento esistenziale suggerito dai versi poetici con una musica che crea un clima espressivo carico di suggestione. Un trascinante, fulmineo A/leluja scioglie lo spirito dalle angustie notturne concludendo il mottetto con ritrovato ottimismo.

MUNDI AMORES RELINQUENDO
È un mottetto composto nel 1739 e dedicato, come il precedente, a Cecilia Nassa. La serena discorsività del tema principale, che traspone in termini musicali il contenuto generale del mottetto (un'esortazione a lasciare i piaceri del mondo per abbandonarsi alla contemplazione divina) irradia di sé l'intera prima Aria, determinando un'atmosfera più intima e introspettiva rispetto ai mottetti precedenti. Il breve recitativo
Oecepti o vos morta/es introduce l'aria Si non amas, giocata sull'estatica effusione della linea di canto. Il conclusivo Alleluja si intona al carattere complessivamente più riflessivo di questo mottetto proponendo
una scrittura vocale fiorita ma meno brillante del consueto.

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Discografia
Ensamble il Demetrio
L'artista

Ensamble “IL DEMETRIO”

Il Demetrio è uno dei più vivaci gruppi con strumenti originali della scena italiana è stato fondato nel 2008 a Pavia da Maurizio Schiavo Trae il suo nome dalla storia musicale della città: Il Demetrio è infatti il titolo dell’opera del boemo Josef Myslivecek che nel 1773 inaugurò il Teatro dei Quattro Cavalieri, oggi Teatro Fraschini. L’ensemble il Demetrio fin dai suoi primi anni di attività ha dato vita a un progetto di riscoperta e di valorizzazione del patrimonio musicale di Pavia e della sua provincia proponendo in prima esecuzione moderna numerose importanti composizioni. Tra le composizioni riportate alla luce ricordiamo l’opera " Il Demetrio" eseguita nel corso del Festival dei Saperi 2010 Paesaggi sonori, le composizioni per il cinema di Franco Vittadini “Paesaggi Sonori”, Tantum ergo per soli, coro e orchestra e Dixit Dominus per basso, viola concertante e orchestradi Alessandro Rolla, tre composizioni per la Settimana Santa (Adoramus te, Miserere e Christus factus est) per coro e archi di Antonio Cagnoni.

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Cecilia Bernini
L'artista

Cecilia Bernini

Ha intrapreso lo studio del canto e si è diplomata presso l’Istituto musicale F.Vittadini di Pavia sotto la guida del M° Fernando Cordeiro Opa. Ha proseguito gli studi con Lavinia Bertotti, Sara Mingardo e Sonia Prina , approfondendo l’interpretazione del repertorio barocco . Ha frequentato la masterclass di Marjana Lipovsek all’Interationale Sommerakademie del Mozarteum di Salisburgo e partecipato a masterclass con Gregory Kunde e Ulf Bastlein. Si perfeziona al momento con Sonia Ganassi. guida del M° Fernando Cordeiro Opa. Ha partecipato a numerosi festival tra cui ricordiamo : il Festival dei Saperi a Pavia, dove ha cantato il ruolo di Arsace/Demetrio nel Demetrio di Myslivecek , il Festival Urbino Musica Antica , la Festa dell’Opera del Teatro Grande di Brescia e la rassegna Un’isola di musica del Teatro Lirico di Cagliari ; al Piccolo Festival del Friuli 2014 è stata solista nel Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn mentre, per il Festival Corpus Hominis di Brescia, ha eseguito lo Stabat Mater di Vivaldi con I solisti di Cremona. Ha collaborato con l’ensemble di musica antica “Il Demetrio” diretto dal M° M.Schiavo, con il quale ha inciso la prima esecuzione moderna dei mottetti sacri per contralto di Hasse. Si è esibita come solista nella Messa dell’incoronazione KV 317 di Mozart al teatro “Fraschini” in collaborazione con il Collegio Ghislieri di Pavia, diretta dal Francesco Ommassini ed è stata solista nella Nona Sinfonia di Beethoven con l’Orchestra Vivaldi e il coro del Teatro Municipale di Piacenza diretti da Lorenzo Passerini per l’apertura della Stagione Sinfonica 2015/16 del Teatro Sociale di Como e di Sondrio e per le Settimane Musicali del Conservatorio G. Verdi di Milano. Nell’estate 2016 ha di nuovo cantato la Nona Sinfonia al Teatro Politeama di Palermo. In ambito operistico ha debuttato come Terza Dama in Die Zauberflöte di Mozart al Teatro Marrucino di Chieti nel 2013 ed ha vinto il concorso per il ruolo di Clarice ne Il mondo della luna di Galuppi per il Piccolo Festival del Friuli (2014). Attiva anche nel repertorio contemporaneo, ha ricoperto il ruolo di Sharma nell’opera Milo, Maya e il giro del mondo di Matteo Franceschini per la regia di Leboutte, presentata in prima assoluta al Teatro Sociale di Como per As.Li.Co. Opera Domani 2015. A seguito del Concorso As.Li.Co (2016), inizia la collaborazione con Opera Lombardia, ed è stata Cherubino ne Le nozze di Figaro sotto la direzione di Stefano Montanari, e anche nell’allestimento del San Carlo di Napoli con la regia di Mario Martone. Inoltre ha cantato Rosina ne Il Barbiere di Siviglia per la stagione estiva 2016 e 2017 dell’Orchestra Vivaldi diretta da Lorenzo Passerini. Ha cantato il ruolo di Hermia in A Midsummer Night’s Dream di Britten sempre nel circuito lombardo e a Reggio Emilia diretta da Francesco Cilluffo, regia di Ferdinando Bruni e Elio de Capitani, e’ stata Zaida ne Il Turco in Italia al Teatro Sociale di Como diretta da Christopher Franklin con la regia di Alfonso Antoniozzi. Ha cantato all’Opera di Firenze Seconda Dama in Die Zauberflöte sotto la direzione di Roland Böer e la regia di Damiano Michieletto. Ha debuttato al Teatro Regio di Parma per il Festival Verdi 2017 nello Stiffelio con la regia di Graham Vick e la direzione di G. García Calvo, ed ancora a Parma è stata cover del ruolo di Sara (Sonia Ganassi) nel Roberto Devereux. Canterà Giovanna nel Rigoletto a Ravenna, regia e ideazione scenica Cristina Mazzavillani Muti, direttore Hossein Pishkar.

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Maurizio Schiavo
L'artista

MAURIZIO SCHIAVO

Un grande musicista e un grande talento Maurizio Schiavo dopo aver studiato violino barocco con Enrico Gatti e seguito corsi di perfezionamento con Piero Toso e Sigiswald Kujiken. Ha seguito anche corsi di composizione è stato infatti allievo di Eliodoro Sollima e Niccolò Castiglioni: suoi lavori sono stati eseguiti per importanti festival italiani di musica contemporanea . Ha fondato nel 2008 Il Demetrio è uno dei più vivaci gruppi con strumenti originali della scena italiana , dedicandosi prevalentemente all’esecuzione del repertorio classico e barocco, affiancando all’impegno interpretativo la ricerca musicologica sul repertorio italiano del Sei- Settecento. Si è diplomato in direzione d’orchestra con Giampiero Taverna e in direzione d’orchestra per il teatro lirico con Umberto Cattini. Ha diretto in prima esecuzione moderna, curandone anche la revisione, composizioni inedite di Antonio Cagnoni e Franco Vittadini, ha registrato i Quartetti per flauto e archi e diretto in prima esecuzione moderna le composizioni sacre. Come strumentista ha riproposto i Mottetti per voce e strumenti di Bianca Maria Meda e numerose composizioni di Alessandro Rolla.

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