Il catalogo ufficiale delle opere di Mozart comprende oltre quaranta lavori per pianoforte e violino, dai quali però bisogna subito toglierne quasi due terzi perché di dubbia autenticità, o rimasti allo stato di frammento, o con il flauto in alternativa al violino secondo una prassi propria degli anni Sessanta del XVIII quando il genere era ancora allo stato sperimentale (KV 6-15, composte da Wolfgang tra i sei e gli otto anni). Ce ne sono poi sei (KV26-31) dagli studiosi poco considerate in quanto «sintesi tra stile galante e suggestioni sturmisch» (Claudio Bolzan) dove l'aggettivo tedesco an drebbe riferito alle suggestioni preromantiche del tempo. Alla resa dei conti il corpus 'ufficiale' è dunque formato da quindici Sonate: dalla 301 (1778) alla 547 (1788).
Le quattro qui incise risalgono a un periodo tra i più felici di Mozart dal punto di vista creativo e tra i più irrequieti a livello personale perché compreso tra gli ultimi anni trascorsi a Salisburgo con crescente insofferenza e il definitivo trasferimento a Vienna. A riprova di questa irrequietezza ci sono le città sempre diverse in cui queste Sonate sono state composte: 304 a Parigi (1778), 305 a Mannheim (1778), 378 a Salisburgo (1779), 379 a Vienna (1781). Le prime due rientrano in un gruppo di sei portate a termine tra la città tedesca e la capitale francese dove poi sono state pubblicate con dedica alla Principessa Maria Elisabetta del Palatinato; la 304 è l'unica tra queste - e di tutte le Sonate - in tonalità minore e come tale trova un corrispettivo nella contemporanea 310 per pianoforte - entrambe risalgono alla primavera - estate parigina 1778 - rispetto alla quale è però in due e non in tre tempi, ne condivide il tono scuro, cupo, che, come sempre in Mozart, non scivola mai nel tragico. f,Af/egro iniziale si apre con un tema esposto dai due strumenti in ottave, riproposto dal violino per tre volte ogni volta con un diverso accompagnamento pianistico; la sezione più raffinata è lo sviluppo, dalla scrittura in prevalenza contrappuntistica. Il Tempo di Menuetto che segue non ha nulla del carattere proprio di questa danza avvolto com'è da un velo malinconico che solo per poco la sezione centrale, Trio, riesce a sollevare.
Anche la 305 è in due tempi ma il carattere è del tutto diverso; costruita su un perfetto equilibrio tra i due strumenti, si apre con un Allegro di molto affidato a uno spensierato 6/8 che rimanda alla giga barocca, ma i frequenti unisoni e crescendo rien trano nello stile moderno di Mannheim. Anche qui, non mancano nella parte centrale raffinatezze contrappuntistiche. Altrettanto raffinato è il secondo e ultimo movimento, un Andante grazioso costituito da una tema seguito da sei eleganti variazioni la prima delle quali affidata al pianoforte. La 378 è l'unica delle quattro nei tre movimenti canonici e risale ai primi del 1779 quando Mozart rientra a Salisburgo dopo essersi fermato a Strasburgo, Mannheim e Monaco di ritorno da Parigi; con la 379 rientra in un gruppo di sei Sonate dedicate ali'allieva Josephine Auernhammer che doveva essere una pianista più che eccellente se pochi anni dopo avrebbe suonato con lui pagine pianistiche sue a quattro mani. !',Allegro moderato iniziale, di un'ampiezza insolita a quei tempi (quasi 200 battute), è caratterizzato dalla presenza di almeno quattro temi sviluppati con quella leggerezza che conferisce alla musica di Mozart un tratto inconfondibile. !',Andantino sostenuto e cantabile centrale rimanda a certe vibrazioni preromantiche della parte violinistica, sottolineate dal pianoforte, mentre il tempo di giga conferisce al Rondeau. Allegro con clusivo leggerezza e spensieratezza. Insolita è la forma della 379, ancora in due tempi aperti da un ampio Adagio in Sol maggiore che sfocia in un Allegro in Sol minore; il contrasto non potrebbe essere più forte ma tutto avviene con la solita naturalezza mozartiana. La pagina si chiude con un Andantino cantabile seguito da cinque variazioni nelle quali le irrequietezze dell'Allegro si placano anche se ogni tanto si percepisce che 'qualcosà si agita ancora sotto la linea musicale. Ma le battute finali spazzano via ogni tensione.
Caterina Demetez
Caterina Demetz inizia lo studio del violino a quattro anni con Gigino Maestri e a cinque quello del pianoforte con Leonardo Leonardi. Si diploma nel 2006 in entrambi gli strumenti con il massimo dei voti, lode e menzione speciale. Successivamente si perfeziona con Paolo Bordoni presso la Civica Accademia Musicale di Cesano Maderno e con Salvatore Accardo presso l'Accademia Stauffer di Cremona e la Chigiana di Siena. Nel 2009 compie il corso medio di Composizione con Fulvio Delli Pizzi. Partecipa a masterclass con Schlomo Mintz, Domenico Nordio, Francesco Manara, Aldo Ciccolini e Angela Hewitt. Dopo il suo debutto come solista nel 2000 a Milano con l’Orchestra Filarmonica del Conservatorio si esibisce in molte occasioni in Italia e all'estero riscuotendo successi di pubblico e di critica soprattutto per la sua particolarità di suonare entrambi gli strumenti nello stesso concerto.
Di particolare rilievo, a quindici anni, il recital alla Salurinn Concert Hall di Kopavogur (Islanda) e il concerto di Mendelssohn registrato e trasmesso dalla sede
regionale della RAI di Bolzano. Nel 2010 si esibisce al pianoforte accanto all'attore Massimiliano Finazzer Flory presso il Lincoln Center di New York e nel 2012, nell'ambito della tournée in Giappone, suona con Luca Fanfoni e l'orchestra da camera Reale Concerto. Dal 2009 al 2012 collabora con l’Orchestra da Camera Italiana del M° Accardo, con l’orchestra Mozart , la Filarmonica della Scala, l’Orchestra Haydn di Bolzano. In novembre 2011 vince il concorso per Violino di fila presso l'Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini di Parma. Successivamente ottiene idoneità presso l’Orchestra Haydn, l’Orchestra Regionale della Toscana, la Filarmonica di Bologna. Risulta prima idonea all'audizione presso l'Orchestra del Teatro alla Scala e, per il ruolo di concertino, presso la Fondazione Arena di Verona. Nel 2019 vince il concorso per il ruolo di Concertino dei Primi violini presso la Filarmonica Toscanini. L’Associazione ASSAMI le ha assegnato il prestigioso premio Giuseppe Verdi, la musica per la vita; in settembre 2013 ha ottenuto il premio Pina Carmirelli. Ha partecipato a svariate trasmissioni radiofoniche, in particolare per Radio Vaticana (in trio con Alice Baccalini e Ingrid Ruko), Radio Classica e Rai Radio 3.
Federica Bortoluzzi
Nata a Milano nel 1988 in una famiglia di musicisti, ha iniziato lo studio del pianoforte sotto la guida di Alberto Colombo all’età di sei anni. Ha perfezionato lo studio del pianoforte con Andrea Lucchesini e Maria Tipo, attraverso i quali ha appreso e condiviso una ricerca e pensiero che hanno segnato la sua crescita musicale. All’ età di soli 9 anni ha debuttato con il Concerto in sol maggiore di Haydn, iniziando cosi ad esibirsi in diverse sale di prestigio, per le Società di Concerti più importanti. A 13 anni ha tenuto un recital per la Stagione alla Playhouse di Vancouver in Canada iniziando la sua prima Masterclass, in collaborazione con la Tom Lee Academy, un evento che l'ha distinta assegnandole la benemerenza dall'House of Commons del Canada. Nella sua carriera concertistica ha tenuto concerti per enti come La Società dei Concerti di Milano, La Verdi di Milano, La Società Filarmonica di Rovereto, Fondazione Teatro Grande di Brescia, all'estero in Grecia a Lefkada e a kythira, in Portogallo presso il Teatro Nazionale di Coimbra, in Austria presso la sala dei concerti del Mozarteum di Salisburgo, in Svizzera nell'Auditorium del Conservatorio di Lugano. Oltre all'attività solistica si dedica anche alla musica da camera, espressione musicale alla quale dedica particolare attenzione nel duo pianistico con il Pianista Giovanni Nesi, nel duo con la violinista Caterina Demetz, e in diverse altre formazioni. Come musicista è molto apprezzata per la genuinità e chiarezza delle sue interpretazioni anche da musicisti e personalità di chiara fama come A.Ciccolini, C.Katsaris, J.P.Luisada, V.Askenazy, J.Biegel, Bruno Canino. Ha partecipato a numerosi concorsi aggiudicandosi nel 2014 il secondo Premio e Premio speciale del Pubblico al prestigioso Concorso Internazionale pianistico “Rina Sala Gallo” di Monza; tra i diversi premi si ricordano il Premio "M. Zana" 2011 per la migliore interprete di brani di Franz Liszt, nell'ambito del Concorso "Premio Nazionale delle Arti 2011 (AFAM) , il Premio bresciano “L.Marenzio”, conseguito nel 2012, il Primo Premio al Concorso Internazionale di Ancona, ed altri Premi al “F.Schubert” di Racconigi e “Camillo Togni di Brescia”. Ha registrato per “Radio Classica” musiche di F.Chopin per la trasmissione “Il Pianista”.Ha suonato in diretta radiofonica a Rai Radio3 alla trasmissione condatta da Oreste Bossini “La stanza della Musica”, in duo con il pianista Giovanni Nesi. Insegna Pianoforte Principale all'Istituto Superiore di Studi Musicali "P.Mascagni" di Livorno.