Piano Sonatas nos. 1 & 3
La prima Sonata in mi minore op.12 è databile tra il 1847 e il 1848 e si sviluppa secondo i quattro canonici movimenti (Allegro appassionato – Andante largamente – Moderato – Moderato con fuoco). Il carattere e la metrica del primo movimento non possono non ricordare quelli della sonata di Grieg nella medesima tonalità (scritta venti anni più tardi !), ma il tema principale ritiene una forza e un carattere che vanno ben al di là dell’approccio salottiero di Grieg e la bellezza della seconda idea è fuori discussione. Il secondo movimento ha il carattere di un inno tripartito, con una melodia principale in do maggiore accompagnata da ampi accordi e una sezione centrale in la minore che si segnala per la indovinata realizzazione pianistica. Lo Scherzo in la minore è di leggerezza mendelssohniana, con un interessante Trio contrappuntistico in la maggiore. Ancora a una anticipazione del carattere della sonata di Grieg si torna con il burrascoso finale. Anche in questo caso la seconda idea in maggiore porta un’oasi di serenità in un contesto che viene ulteriormente arricchito da uno sviluppo fugato sul primo tema. Trionfale è il ritorno del secondo tema, dove sempre l’utilizzo di ampie masse accordali sembra ritornare ad essere una caratteristica insolita della scrittura rubinsteiniana.
La terza Sonata in fa maggiore op.41 è anch’essa in quattro movimenti (Allegro risoluto e con fuoco – Allegretto con moto – Andante – Allegro vivace) e rimase
tra tutte e quattro la favorita dal compositore, che la inserì all’interno dei suoi famosi programmi storici attraverso i quali Rubinštejn intendeva presentare lo sviluppo dell’arte pianistica, proponendo se stesso come ultimo anello di una catena che partiva da Byrd e Bull. Il primo movimento è bitematico, con un primo tema ancora di stampo mendelssohniano e una seconda idea in forma di un valzer cantabile. Molto interessante è il successivo Allegretto con moto in la minore caratterizzato da un contrasto tra legato e staccato e la comparsa di un misterioso Trio in maggiore. L’Andante successivo è fin troppo debitore di certo Schumann per poter vantare un valore autonomo, che è percepibile invece nel Finale, una tarantella nell’insolita tonalità di fa minore, la cui idea principale è arricchita dalla comparsa di una melodia di stampo lirico (in re bem.maggiore) e da una ulteriore sezione caratterizzata da accordi ribattuti. Il discorso si anima sempre di più fino a sfociare in un Presto in fa maggiore che chiude la Sonata in un’atmosfera giubilante.
Ludovico Troncanetti, pianista, è nato a Siena nel maggio 1991. Diplomato al Liceo Classico “E.S.Piccolomini” nel 2010 ha iniziato lo studio del pianoforte a 13 anni ed appena un anno dopo è entrato al Conservatorio della sua città, studiandovi per 6 anni. Si diploma al Conservatorio “G.Verdi” di Milano dove ha anche studiato composizione col M°Gianni Possio. Nel 2009 l’incontro con Leslie Howard, pianista di fama mondiale che gli propone di studiare con lui a Londra. Ha partecipato a masterclass di pianisti quali Andrea Lucchesini, Leslie Howard (Accademia di Camposampiero), Pier Narciso Masi (Accademia Corelli di Fusignano, Conservatorio di Lucca, Accademia Musicale di Firenze, Pomarance e Modena) ed Henri Sigfridsson (alla rinomata Accademia Musicale di Palazzo Ricci a Montepulciano). Numerose sono le sue partecipazioni come solista presso Accademia Chigiana, Teatro dei Rozzi, Teatro dei Rinnovati in provinca di Siena , presso l’ Società del Quartetto, PianoMilanoCity, Casa Verdi, Associazione Montenapoleoneain provincia di Milano ,e in provincia di Firenze al Teatro La Pergola, Toscana Classica al Museo di Orsanmichele e S.Stefano in Ponte Vecchio etc. Nel 2015 ha suonato il concerto per pianoforte e orchestra op.114 di Max Reger ed un inedito per due pianoforti di Liszt/Pixis presso il prestigioso “Reform Club” di Londra con il M°Leslie Howard con cui nel 2016 ha formato un duo, sia a 2 pianoforti che a 4 mani. A novembre 2016 hanno debuttato in duo a 4 mani al Teatro dei Rozzi di Siena e nel gennaio 2018 hanno dato la prima assoluta italiana della Fantasia op.73 per due pianoforti di Anton Rubinstein alla Accademia Chigiana di Siena, e la prima mondiale di un inedito di Franz Liszt presso l’NCPA di Mumbai nell’aprile 2019: Grandes Variations de concert sur un thème des Puritains, S654i. Appassionato della musica di Franz Liszt collabora con Leslie Howard con cui si è impegnato alla traduzione in italiano della prefazione del catalogo delle opere complete di Liszt per la casa discografica Hyperion e alla ricerca di alcune copie di rarità pianistiche lisztiane. Il suo ampio repertorio spazia da Bach ai grandi compositori dei primi del ‘900. Nel settembre 2019 ha debuttare in Russia, a St Petersburg, con il terzo concerto op.45 di Anton Rubinstein e la St Petersburg Northern Sinfonia invitato dal M°Fabio Mastrangelo.