Simonide Braconi
Reger Braconi


Simonide Braconi
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L'album

REGER

TRE SUITES PER VIOLA SOLA
Max Reger (1873-1916) è talvolta vittima di un insensato luogo comune, secondo il quale la sua musica sarebbe contorta e ipertrofica. Il fatto che egli sia stato un grande maestro del contrappunto ha troppo spesso oscurato gli altri aspetti della sua arte: la sua ipersensibilità e il lirismo che lo affratella ad Alban Berg, da cui era tenuto in alta stima. Chi lo considera solo un rassicurante Kapellmeister dovrebbe ricordarsi che l'immenso catalogo di questo bavarese cattolico, morto a soli 43 anni, comprende lavori visionari come i Quattro poemi sinfonici da Bòcklin, la Fantasia per organo "Inferno" op. 57 o una produzione liederistica (ben 229 titoli) lontanissima dall'etichetta limitativa di neoclassico o neo barocco. Se è vero che il mondo di Bach e Telemann, alle cui fughe si ispirò per memorabili cicli di Variazioni, rappresenta per Reger una sorta di rimpianta età aurea, va sottolineato che egli non fu affatto un conservatore: pienamente cosciente della rivoluzione cromatica del Tristano di Wagner, Reger si spinse persino oltre le sperimentazioni armoniche di Bruckner o Wolf, fino alle frontiere dell'atonalità e del pensiero seriale. L'immagine del pedante teutone è inoltre smentita da lavori che si apparen­tano all'impressionismo più delicato, con una predilezione per la dinamica pianissimo.
Nei lavori per strumento ad arco solo (violino, viola, violoncello) Reger potrebbe apparire un nostalgico del pas­sato. In realtà, il suo rifarsi alla prassi di Bach o Biber fa di lui, paradossalmente, un innovatore: egli è infatti tra i primi a riprendere tale tradizione, se si eccettuano casi isolati di stampo marcatamente virtuosistico. La suite e la sonata per strumento ad arco solo, dopo Reger, avrà illustri prosecutori nel Novecento - si pensi per il violoncello a Britten o a Kodél.ly, per la viola a Hindemith o a Ligeti, per il violino a Bart6k o a Prokofev. Reger è però il primo, con Ysaye, a tornare sistematicamente a tale prassi, con le quattro Sonate per violino op. 42 e le sette dell'op. 91, che spesso terminano, alla maniera barocca, con una Ciaccona. Per violino solo sono anche i Preludi e Fughe op. 117 e op. 131a. Tutta l'opera 131, di cui fanno parte anche le Suites per viola op. 131d, costi­tuisce una sorta di compendio delle possibilità tecniche ed espressive dello strumento ad arco solista: l'op.131b presenta tre dittici per due violini nello stile antico, l'op. 131c è costituita da tre Suites per violoncello.
Se c'è un'opera che sfata il falso mito di un Reger pesante e prolisso, è proprio la raccolta delle Suites per viola: in questi lavori egli dimostra di possedere il dono della sintesi. Si tratta di opere espressive e pregnanti, preva­lentemente monodiche o con un contrappunto ridotto perlopiù a due voci (non è un caso che Reger, contrariamente a quanto awiene nei lavori per violino o violoncello solo, non inserisca fughe). Tuttavia, questa apparente semplicità nasconde una sorta di pensiero armonico sotteso: è come se il compositore, dietro alla purezza di una semplice linea, ci lasciasse immaginare le mutevoli armonie sottostanti.

La Suite n. 1, in sol minore, si apre con un movimento Molto sostenuto, espressivo in cui le ricorrenti appoggia­ture delineano una sorta di rivisitazione dello stile patetico settecentesco. Il Vivace successivo, caratterizzato da un vitale ritmo trocaico e dall'ampio uso delle doppie corde, è fra il serio e il faceto, con una vena umoristica ac­centuata dalle sorprese dei contrasti dinamici. Il trio centrale, con le evocative "quinte di corno", è più placido. Tracce dell'immaginario sonoro brahmsiano traspaiono chiaramente. L'Andante sostenuto alterna monodia e bicordi: vi è in questo movimento un particolare calore e un amorevole senso di Heimat, parola intraducibile, se non forse con lo slavo domovina. Non solo casa o patria, ma la sensazione collegata alle proprie origini, la si­curezza e la felicità correlate al senso di identificazione e al contempo la percezione di aver perso tale apparte­nenza: perciò, nei richiami bachiani di Reger c'è una sottile nostalgia, un senso di pace misto a una sottile inqui­etudine. La Suite si conclude tuttavia con il ritorno a una sana forza propulsiva, quella di un vivace moto per­petuo che termina gloriosamente.

La Suite n. 2, in re maggiore, ha un colore complessivamente luminoso. Il primo movimento, Con moto, è carat­terizzato da motivi di quartine ascendenti e da una vena dolcemente giocosa: senza parodia, come alla ricerca di un buon tempo antico. L'Andante, sempre espressivo, sembra richiamarsi a Brahms con i suoi motivi sospiranti, ed è contraddistinto da un progressivo climax agogico, prima del perdersi finale in un trillo che arriva al pianis­simo. L'epigrafico Allegretto, uno Scherzo un poco tagliente, è inframmezzato da un Trio "quasi meno mosso" ammorbidito da dolci bicordi. Il finale, Vivace, è un fantasioso gioco combinatorio fatto di trompe l'reil ritmici e arditi salti di corda: sorta di giga dai marcati contrasti dinamici e effetti d'eco, conclude la Suite in un clima di gaudio.
La Suite n. 3, in mi minore, ha un carattere più dolente: non certo una disperazione abissale; piuttosto una com­posta supplica, come traspare dal Moderato iniziale, pieno di nobiltà ed espressione. Nel Vivace, i diversi registri sembrano corrispondere ad altrettante voci che dialogano. Una più spiccata Sehnsucht si manifesta nell'ispirato Adagio, aperto da un motivo che richiama il Lebewohl (Addio) della Sonata op. 81a di Beethoven. Ma il finale Al­legro vivace, con le sue acciaccature, i bicordi staccati, i ritmi saltellanti da "figlio delle muse", i salti un po' bur­loni alla Till Eulenspiegel, ci riporta al gioco e alla gioia: che per Reger è innanzitutto gioia della musica in sé.

BRACONI
TRE MOMENTI PER VIOLA E VIOLA D'AMORE
Simonide Braconi (1971), da anni affianca alla carriera di concertista di viola e viola d'amore quella di composi­tore. Formatosi al Conservatorio Santa Cecilia di Roma sotto la guida di Teresa Procaccini, la sua produzione comprende musica per strumento solo (in particolare per viola), musica da camera ed orchestra. Il suo "Back to the viola" per ensemble di viole è stato eseguito in prima assoluta al Teatro alla Scala di Milano ed alla Philar­monie di Berlino interpretato dalle viole dei Berliner Philarmoniker. Tra le sue recenti commissioni spiccano quella dell'Unione Musicale di Torino e degli Amici della Musica di Perugia.
I TRE MOMENTI vogliono rappresentare in musica i tre motori che insieme condizionano l'agire dell'essere umano: la RAGIONE con il suo "incedere costante" ben strutturato e dal piglio ritmico controllato, l'ISTINTO, un folle susseguirsi di biscrome in cui il virtuosismo strumentale viene portato agli estremi ed infine il SENTI­MENTO; per questo brano conclusivo Braconi decide di affidarsi al timbro etereo e delicato della viola d'amore, le cui 7 corde di risonanza vibrano sollecitate da quelle principali; una sorta di "simbiosi affettiva" che si svi­luppa in un lungo recitativo dal carattere improvvisativo, catapultando l'ascoltatore in una dimensione parallela onirica e meditativa.

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Discografia
Simonide Braconi
L'artista

Simonide Braconi

Viola

Nato a Roma, si è diplomato con il massimo dei voti al Conservatorio di "S.Cecilia" di Roma e successivamente alla music hochschule di Freiburg in Germania (con menzione d' onore), studiando rispettivamente con i maestri S.Esposito e K.Kashkashian. Si è perfezionato con B.Giuranna (Acc. "W. Stauffer" di Cremona) e J.Bashmet (Acc. Chigiana di Siena, diploma di merito nel 1991 e nel 1992).E' stato premiato a diversi concorsi internazionali (tra cui Colonia e il "Lionel Tertis" competition in Inghilterra).Prima viola dell' Orchestre des jeunes de la Mediterranèe, membro dell' orchestra della Comunità europea, ha collaborato in qualità di Prima viola con l' orchestra dell' Accademia di S. Cecilia a Roma e nel 1994, a soli 22 anni, è stato prescelto dal M. Riccardo Muti a ricoprire lo stesso ruolo nell' orchestra del Teatro alla Scala di Milano. Successivamente è’ stato invitato a suonare nei Berliner Philarmoniker. Come solista e in musica da camera ha inciso per le etichette Movimento Classical, discografiche Vigiesse,Thymallus, Rhona, Stradivarius, Agorà, Tudor, DAD, Velut Luna, Dynamic e Decca oltre a diverse registrazioni per Radio 3, RAI Radiotelevisione italiana ,Rete 4, Sky Classica e per le riviste CD Classica, Suonare news, la Provincia di Cremona, Amadeus (integrale delle Sonate di Brahms) e Brilliant (Concerti per viola di A. Rolla, cd premiato con 5 stelle dalla rivista Musica). In musica da camera ha collaborato con artisti quali S.Accardo, M.Quarta, J.Rachlin, T.Brandis, M.Rizzi, A.Sitzkovesky, U. Ughi, I.Faust, P.Vernikov, D.Nordio, M. Argerich, B.Canino, J.Swann, I. Golan, B.Petruchanski, A.Lucchesini,G. Andaloro, P. Restani, R.Filippini, E.Dindo, G. Sollima, N.Gutman, F.Petracchi,trio di Parma, Henschel Quartett,E. Pahud, Sonia Ganassi, Jose Carreras e da solista con direttori tra i quali W.Sawallisch e R.Muti.Insieme alle altre prime parti dell' Orchestra del Teatro ha costituito il Quartetto d' archi della Scala compiendo tournèes negli Stati Uniti, Sudamerica, Francia, Germania, Giappone e nelle maggiori società concertistiche in Italia.Membro di giurie in diversi concorsi internazionali (tra cui Ginevra), è regolarmente invitato a tenere corsi in importanti istituzioni (Arts Academy a Roma, Festival delle città a Portogruaro, Gubbio festival, Accademia "T. Varga" a Sion, Accademia Perosi di Biella, Accademia di Musica di Pinerolo).Tra le varie orchestre con le quali ha collaborato da solista spiccano l' Orchestra Stabile di Bergamo " G.Donizetti", l'orchestra "Accademia I Filarmonici",L'Orchestra Sinfonica Abruzzese, l' Orchestra Sinfonica Basca, l'Orchestra del Friuli Venezia Giulia, l'Orchestra "G. Cantelli", la United Europe Chamber dershane Orchestra, la Baden Badener Orchestra,l'Ensemble Petruzzelli, I Filarmonici di Torino, la Sinfonica di Lubiana,i Solisti Aquilani,i Solisti di Pavia, Extremadura Orquesta, l' Orchestra Haydn di Bolzano,la Sinfonica della Val D'Aosta, Orchestra sinfonica delle Gran Canarie, Sofia Philarmonic Orchestra, Orchestra da camera di Padova e del Veneto, l'Orchestra Filarmonica della Scala con la quale ha interpretato con successo la kammermusik N. 5 (Concerto per viola) di P. Hindemith sotto la direzione del M. W. Sawallisch e l'Orchestra Sinfonica Cherubini con la quale ha interpretato la Sinfonia Concertante di Mozart sotto la direzione del M. R. Muti . Attualmente è docente presso la Milano Music Master.E’ anche solista di viola d’amore e come compositore ha pubblicato diversi lavori per la casa editrice MAP e SONZOGNO e diverse sue prime assolute sono state eseguite al Teatro alla Scala, Philarmonie di Berlino, Unione Musicale di Torino e Amici della Musica di Perugia.

Suona una viola G. Gagliano (1800).

                                                                                                                          

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