Artisti / Giovanni Noventa / Une soirée à Paris
Giovanni Noventa
D.Aguado -N.Paganini- F.Sor- F. Carulli – N.Coste- M.Carcassi

Une soirée à Paris


Une soirée à Paris
Giovanni Noventa
D.Aguado -N.Paganini- F.Sor- F. Carulli – N.Coste- M.Carcassi

Une soirée à Paris



L'album

Le opere qui riunite sono legate da un sottile fil/ rouge, che ci riporta ai primi decenni dell'Ottocento, allorché a Parigi - all ' epoca considerata capitale mondiale della musica - la chitarra conobbe una lunga stagione di successi grazie alla presenza di numerosi virtuosi italiani e spagnoli, cui si debbono brani da concerto e lavori didattici che posero le basi della tecnica e del repertorio dello strumento, ed ancor oggi costituiscono un imprescindibile vademecum per la formazione di ogni chitarrista. Il
potere di attrazione della metropoli è testimoniato dal fatto che quasi tutti i compositori qui rappresentati - Dionisio Aguado (1784-1849), Fernando Sor (1778-1839),
Ferdinando Carulli (1770-1841), Matteo Carcassi (1796-1853) e Napoléon Coste
(1805-1883) - vi soggiornarono a lungo, quando non vi presero residenza stabile, come Sor, Carulli e Carcassi; e fu a Parigi che Aguado e Sor si incontrarono per la prima volta, e strinsero una duratura amicizia. (Allievo di Sor è l'unico francofono del gruppo, Coste, svizzero di nascita ma parigino d'adozione .) Quanto a Paganini, è ben nota la sua passione per lo strumento, che iniziò a studiare nel 1801 interrompendo temporaneamente l'attività violinistica; ne divenne presto virtuoso, e nel corso della sua vita dedicò alla chitarra circa 140 brani, in cui spiccano sonate solistiche o con violino, numerosi pezzi caratteristici e quindici quartetti per chitarra e archi.
Il programma del cd consente un ampio sguardo alle tipiche composizioni del tempo, assai gradite dal pubblico: brani accattivanti che offrono all'autore-interprete la possibilità di mettere in mostra il proprio virtuosismo, non di rado sfruttando celebri arie d'opera, melodie popolari o ritmi di danza ben noti inseriti in fantasie in forma libera, aperte di solito da un'introduzione lenta cui seguono le melodie prescelte elaborate in variazioni; oppure esempi di "musica assoluta" come sonate, minuetti, singoli movimenti in tempo lento, o viceversa brevi pezzi con titoli programmatici (è il caso dei tre Petits Morceaux di Carulli) che suggeriscono un determinato clima emotivo.
Il Fandango variado op. 16 è l'ultima composizione con numero d'opera scritta da Dionisio Aguado. Nello stile della tradizionale danza andalusa si apre con un pensoso Adagio introduttivo, seguito dal Fandango vero e proprio, costituito da una sezione più mossa caratterizzata da figurazioni ritmiche sempre nuove e incalzanti, interrotte da un breve episodio introspettivo; vi fa seguito un brillante Allegro, che cede poi il passo ai trascinanti arpeggi del finale Più vivo.
Le tre composizioni di Paganini risalgono probabilmente al 1820. Il Ghiribizzo n. 16 proviene dalla raccolta di 43 brani analoghi edita nel 1984, la cui curiosa denominazione suggerisce l'idea di "trovate bizzarre e capricciose". Il titolo "Nel cor più non mi sento" proviene dalla Molinara di Giovanni Paisiello, commedia per musica andata in scena a Napoli nel 1788 con successo strepitoso, soprattutto per l'aria acclamatissima della protagonista - la mugnaia Rachelina, corteggiata da due uomini e indecisa su quale scegliere - che nell' Ottocento fu trascritta più volte (a cominciare da Beethoven, che nel 1795 compose sulla melodia sei variazioni per pianoforte). Nell'arrangiamento per chitarra Paganini adattò l'aria con una certa libertà, ricavandone un brano garbato in due parti con ritornello, totalmente privo dei virtuosismi trascendentali che caratterizza­ no la coeva versione per violino. In forma bipartita sono anche le due Sonate (in Do maggiore la n. 13, in Do minore la n. 33), provenienti dalla raccolta delle 37 composizioni analoghe edita nel 1986. Entrambe consistono in un Minuetto in due sezioni con ritornello (ma senza il tradizionale Trio centrale), seguito da un Andantino; in quello della n. 33 è aggiunto alla fine un brevissimo Finale di quattro battute, in Do maggiore.
Il primo dei tre brani di Fernando Sor, Les Folies d 'Espagne variées, et un Menuet, è basato su uno dei più antichi temi musicali europei, poi sviluppatosi nell'età barocca come basso di passacaglia. Sor lo propone in Mi minore, svolgendolo in due periodi di otto battute, cui seguono quattro variazioni di tipo tradizionale, consistente nel decorare il tema mantenendone l' impianto armonico ed offrendone altrettante perifrasi: più vivaci la prima, terza e quarta variazione, più contegnosa la seconda. Funge da coda il Minuetto, nelle consuete due sezioni con ritornello, che chiude l'opera in un cerimonioso Mi maggiore.
L' Andante Largo, quinto dei Sei pezzi op. 5, è un esempio dello stile espressivo di Sor. È articolato in tre sezioni secondo lo schema AB A, con ripetizione letterale di A: la prima, in Re maggiore, svolge una serie di delicate linee cantabili discendenti, arricchite da rigogliose figurazioni di trentaduesimi; la seriosa sezione centrale, nel "patetico" Re minore, si snoda lungo linee perlopiù ascendenti, sostenute da fitte tessiture nel registro medio-grave. La Introduction et Variations sur l'Air: Malbroug (così la prima edizione parigina), scritta nel 1827, è una delle sue composizioni più note, anche per la fama del vivace motivetto su cui è imperniata, la canzone popolare francese Malbrough s'en va-t-en guerre, scritta nel 1709 per la presunta morte di John Churchill, duca di Marlborough, durante la guerra di secessione spagnola (in realtà una bufala: il duca morì nel 1722). Come l' Andante, anche Malbrough prevede la scordatura della VI corda a Re; è prece­ duta da un' introduzione basata sulle note iniziali del tema, seguite da cinque variazioni con l'immancabile parentesi in minore (la seconda) - che rispetto alle Folies d'Espagne ne esplorano con maggiore approfondimento le potenzialità, specie la quarta. Il commiato è ironico: la melodia viene riproposta in armonici, e si spegne in un mesto pianissimo. (Dopotutto il finale della canzone è eloquente: "Monsieur Marlbrough est mort I Est mort et enterré"... )
I tre pezzi di Ferdinando Carulli offrono un saggio del filone chitarristico definito prima "programmatico": sono modesti ma interessanti esempi di pittura sonora, intesi a rappresentare, nella fattispecie, un sentimento, un carattere, una situazione. L'Amour è un languido Larghetto amoroso, Le Calme - omonimo del ben più interessante capriccio di Sor - un Larghetto espressivo, L'Agitation, doverosamente, un Allegro agitato . Napoléon Coste è con Giulio Regondi e Johann Kaspar Mertz uno dei padri del romanticismo chitarristico . Allievo di Sor, la sua ampia e innovativa produzione si ispira al classicismo viennese, ma nell'armonia e nel gusto melodico guarda anche a Mendelssohn e Chopin. Les soirées d'Auteuil è una serenata di un certo fascino, articolata in tre movimenti, un Andante seguito da un Andantino con un vasto Scherzo finale in tonalità minore. La Fantasia sulla Norma presenta invece un abile intreccio di variazioni notevolmente complesse che avvolgono i temi belliniani (tra cui l'aria "Ah! Bello a me ritorna" nel I atto), proposti con scrupolosa fedeltà in un pastiche elegante e godibile. In chiusura, una nota sorridente: il breve Air varié del prolifico fiorentino Matteo Carcassi, basato su un tema di quasi infantile semplicità, su cui si innestano cinque variazioni dal passo via via più animato, sino alla brillantissima raffica di trentaduesimi dell'ultima.

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Discografia
Giovanni Noventa
L'artista

Vincitore di oltre 30 premi in prestigiosi concorsi nazionali ed internazionali tra cui il Concorso Internazionale Franco Margola, London International Competition, IMMC Moscow, Swiss International Competition, Concorso Città di Cremona, Concorso Giulio Rospigliosi, Concorso Città di Voghera.
Ha iniziato lo studio della chitarra nel 2008 con il Maestro Antonio D’Alessandro. Diplomato con lode al Conservatorio Antonio Buzzolla di Adria sotto la guida del Maestro Giulio Tampalini prosegue gli studi all’Universität Mozarteum di Salisburgo con il Maestro Marco Tamayo concludendo, con il massimo dei voti, il Postgraduate University Course. Si perfeziona presso la “Fondazione Accademia Internazionale di Imola” sotto la guida dei Maestri: Giovanni Puddu, Giulio Tampalini, Matteo Mela, Marcin Dylla e Arturo Tallini. In seguito si è ulteriormente diplomato con lode in musica da camera al Conservatorio Antonio Buzzolla con il Maestro Nazzareno Carusi. Dal 2021 al 2024 ha avuto modo di studiare in Accademia Chigiana a Siena con il Maestro Giovanni Puddu, ricevendo sempre il Diploma di Merito, destinato ai migliori studenti dell’Accademia. Ha avuto modo di perfezionarsi in numerose masterclass con: Leo Brouwer, Marcin Dylla, David Russell, Pavel Steidl, Marco Tamayo, Eliot Fisk, Gabriel Bianco, Eduardo Fernández, Carlo Marchione, Paolo Pegoraro, Andrea De Vitis, Frédéric Zigante, Petrit Çeku, Christian Saggese, Andrea Dieci, e altri. Ha inciso per la prima volta, a soli 17 anni, per la rivista SeiCorde di Michelangeli Editore. Nel 2017 ha ricevuto il premio internazionale “Mauro Fantinelli” destinato al miglior giovane talento italiano dell'anno. L’anno successivo ha vinto il premio della critica ed il premio del pubblico al 1º premio d’interpretazione “Giancarlo Facchinetti” di Brescia. Ha debuttato nel 2019 con l’orchestra durante il Festival Chitarristico internazionale “Omaggio a LeoBrouwer” eseguendo la “Fantasia para un gentilhombre” di Joaquin Rodrigo alla presenza di Leo Brouwer

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