Artisti / Antonio Belmonte / Violão Sincopado
Antonio Belmonte
E.Gismonti R.Gnattali J.Morel D.Fabio

Violão Sincopado


Violão Sincopado
Antonio Belmonte
E.Gismonti R.Gnattali J.Morel D.Fabio

Violão Sincopado



L'album

Violão Sincopado

Una sinestesia di ritmi latino-americani e impronte italiane

Tra i ritmi vivaci e l'ardente passione, l'America latina vive profondamente dell'eredità culturale italiana. Ogni nota e un ponte che unisce mondi e culture, in un abbraccio che celebra l'arte senza confini.
II Cd si apre con un arrangiamento per due chitarre del brano 7 Aneis, originale per pianoforte, di Egberto Gismonti (1947), trascritto dal M0 Pierpaolo Matterazzo e arrangiato successivamente da Antonio Beimonte e Simone Evar. Egberto Gismonti, di madre siciliana e padre libanese, assorbe molteplici influenze nel suo percorso di formazione, dalla musica classica al serialismo, arrivando all'esplorazione dei ritmi indigeni grazie ai contatti con gli indios Xingu . Queste contaminazioni gli offrono una nuova visione della musica e della composizione: Gismonti fonde cosl sapientemente lo stile classico con quello popolare brasiliano, dalla bossanova al choro, insieme ad altri generi musicali come il jazz e il rock. II brano e volutamente mantenuto nella tonalità originale di Sol bemolle maggiore per tenere fede alla visione sinestetica ed evocativa del compositore, che attribuisce un colore unico ad ogni tonalità . L'analisi della forma rivela dialoghi musicali diversi tra loro: la parte ritmica e tipica del choro, ampiamente utilizzato ed esplorato in elementi quali le inversioni di armonie , l'utilizzo di gruppi di tre note all'inizio delle frasi e gli spostamenti d'accento. L'opera in questione e ispirata al ricordo della zia di Gismonti, pianista e compositrice, Amelia .
Antonio Belmonte prosegue in duo con il violoncellista Alessandro Dore, con l'esecuzione della Sonata per violoncello e chitarra di Radames Gnattali (1906-1988). Gnattali, figlio di italiani emigrati in Brasile, fu polistrumentista ed eccellente pianista, oltre che compositore e direttore d'orchestra. Le sue composizioni e i suoi arrangiamenti dissolvono le barriere tra la musica erudita e quella popolare, uno degli scopi principali della attività di Gnattal i. La versatilità musicale diviene così la forza propulsiva che lo porta a comporre per formazioni inusuali come quella del duo violoncello e chitarra, strumenti che nelle opere di Gnattali si intrecciano in un sapiente equilibrio sonoro. La Sonata e suddivisa in tre movimenti: nel primo si crea un dialogo vivace tra la chitarra e il violoncello, con passaggi ritmici incisivi e melodie fluide; l'uso degli accordi di settima e nona conferiscono al movimento un carattere moderno e sofisticato, creando tensioni ed emozioni contrastanti. II secondo movimento e caratterizzato da maggiore intimità e malinconia; le modulazioni cromatiche e gli accordi utilizzati donano al movimento una profondità emotiva, evocando un senso di nostalgia e di contemplazione. II terzo movimento, infine, presenta un ritmo incalzante e ricco di virtuosismi dei due strumenti. In ogni movimento, Gnattali dimostra un'estrema maestria nell 'uso dell'armonia per creare effetti di tensione e un movimento costante, culminando in un finale dal carattere brillante e coinvolgente. II vero nome del compositore e chitarrista Jorge Morel (1931-2021) fu Jorge Scibona . Egli ebbe genitori di origine siciliana e, per motivi di errata pronuncia del cognome, gli fu consigliato di utilizzare il cognome "Morel". Da sempre appassionato d'arte, la sua musica nasce dalla sinergia tra la composizione e l'arte figurativa; le corde della sua chitarra vibrano come pennelli su una tela, dipingendo paesaggi sonori che raccontano la sua passione per l'arte e la pittura, intrecciata indissolubilmente con la musica ehe ha reso immortali le sue opere. II brano per chitarra sola proposto da Antonio Belmonte e la sua Sonatina, dedicata al chitarrista scozzese David Russell. Composta nel 1986, l'opera si compone di tre movimenti, ognuno dei quali si caratterizza per particolari atmosfere e peculiarità tecniche: in particolare sono i cambi ritmici d'impatto e le dissolvenze dinamiche ad essere protagonisti nel percorso sonoro della Sonatina. Passaggi armonici più complessi si alternano a sezioni più essenziali, per creare un equilibrio dinamico e coinvolgente.
lnfine Antonio Belmonte presenta due opere inedite dedicategli dal compositore calabro Daniele Fabio (1984): Distango e La danza delle pietre. II percorso poliedrico di formazione di Daniele Fabio passa dal liuto rinascimentale al jazz, dal rock al pop, fino allo studio di strumenti etnici quali l'oud arabo, il bouzouki irlandese, l'ocarina e vari tipi di percussioni. Daniele Fabio fonde tradizione e innovazione artistica, la sua musica incanta l'anima e trasporta l'ascoltatore in un profondo viaggio emotivo e introspettivo. Nelle sue opere si avvertono tracce sonore risalenti alla storia della Magna Grecia, fonte inesauribile di ispirazione e ogni sua composizione e intrisa di amore e rispetto verso la sua terra d'origine, la Calabria . II primo dei due brani, Distango, ha una chiara valenza evocativa: il rimando al tango e individuabile nell'ostinato della cellula ritmica, su cui si sviluppano i temi e le armonie del brano, anche se, in ultima analisi, non si tratta di un tango a tutti gli effetti, anzi e qualcosa che, cosl come suggerito dal titolo, ne e più distante. II brano sfrutta l'aspetto idiomatico dello strumento e il linguaggio sonoro mescola aspetti tonali ad altri modali. II compositore riconosce il virtuosismo della sua scrittura come "necessario, concreto e materico" e non meramente stilistico, mentre il carattere di Distango e ironico, ricco di sorprese che rasentano, a volte l'irriverenza. Come ci insegna la storia della musica, il latineggiante tango non e esente dalle contaminazioni culturali che l'Argentina ha vissuto nel XIX secolo, e un buon apporto e stato donato dai migranti italiani provenienti per la maggior parte dal Sud ltalia . Ecco che il cerchio di orme e ritmi si richiude, con un autore calabro che dedica al suo conterraneo un brano che e l'emblema di una contemporaneità distante ma universalmente comprensibile. Come danza una pietra Ce lo racconta Daniele Fabio nel suo brano per due chitarre, La danza delle pietre. Statica e apparentemente impotente, la pietra viene presa in causa sotto forma di sineddoche: il monte il protagonista del brano, un chiaro e ilare rimando al cognome del dedicatario del brano, ma anche espediente per narrare in musica una storia sulla fermezza. II brano si apre con una serie di intervalli di quinta, sinonimo di stabilita in musica. Così il compositore ei accompagna in questa scalata, in una danza latineggiante, limpida e vitale, senza esplicite citazioni a genere alcuno, sino ad arrivare agli eterei arpeggi che simboleggiano l'arrivo sulla cima; da qui una sorta di cavalcata per ridiscendere l'imponente monte e infine una ripresa in eui risuona nuovamente la stabilita. Le due chitarre dialogano e concertano tra loro, come fosse un solo strumento con un'unica anima.Antonio Belmonte e Simone Evar chiudono così questo viaggio affascinante, tra la bellezza del mondo latino e l'amore per l'ltalia.

 

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Discografia
Antonio Belmonte
L'artista

Antonio Belmonte

Antonio Belmonte, nato a Cosenza nel 1998. Ha studiato Chitarra sotto la guida del Maestro Giulio Tampalini presso il Conservatorio Statale di Musica “A.Buzzolla”. Consegue nel 2022 la Laura Magistrale con il massimo dei voti e Lode e nel 2023 il “Master di II Livello in chitarra classica” con il massimo dei voti. Attualmente presso l’Accademia Internazionale di Imola si perfeziona sotto la guida dei Maestri Giulio Tampalini, Marcin Dylla, Giovanni Puddu, Arturo Tallini e Matteo Mela. In contemporanea sta frequentando un biennio di musica da camera presso il Conservatorio “A.Buzzolla” sotto la guida del M° Nazzareno Carusi. Antonio Belmonte ha giàincontrato nella sua attività di insegnamento numerosi allievi, alcuni dei quali si sono distinti in concorsi nazionali ed internazionali. Ha seguito numerosissime masterclass di perfezionamento con i Maestri: Marco Salcito, Tatyana Ryzhkova, Antonio Rugolo, Marco Cianchi, Marco Cappelli, Nereo Luigi Dani, Antonino Maddonni, Sergio Cantella, Enza Sciotto, Alessandro Minci, Michele Costantini, Giovanni Podera, Maurizio Colonna, Fernando Lepri, Antonio José Escobar, Andrea De Vitis, Gian Marco Ciampa, Pierluigi Corona, Lucia Pizzutel, Gianluca Persichetti, Gabriel Bianco, David Russel, Leo Brouwer, Benny Greb. Antonio, vincitore di diversi concorsi, si è esibito in diversi appuntamenti musicali, tra i più noti si ricordano l’episodio in una delle sale del Teatro Alfonso Rendano e successivamente al teatro San Carlo. Antonio ricorda con piacere il periodo liceale, dove è stato selezionato come miglior chitarrista dai Maestri del liceo Lucrezia Della Valle di Cosenza, selezione a cui è corrisposto come premio un’incisione da studio di un brano del repertorio chitarristico.
Esordisce nella discografia con il progetto intitolato “Violão Sincopado” conL'etichetta discografica Movimento Classical sotto la guida del M° Raffaele Cacciola, opera in cui vengono sapientemente mescolate la distintiva impronta italiana con le sonorità e i ritmi dell’America latina che da sempre esercitano un fascino sul giovane artista, con grande cura scegli il repertorio del disco includendo arrangiamenti personali e brani inediti a lui dedicategli.

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