Artisti / Ugo Nastrucci / ¡Oh Guitarra ! Corazon Malherido
Ugo Nastrucci
Re Alfonso X El Sabio- J. del Encina- L. Milán-L. de Narváez- E. de Valderrábano- A. Mudarra- G.Sanz – Ugo Nastrucci- Santiago de Murcia

¡Oh Guitarra ! Corazon Malherido


¡Oh Guitarra ! Corazon Malherido
Ugo Nastrucci
Re Alfonso X El Sabio- J. del Encina- L. Milán-L. de Narváez- E. de Valderrábano- A. Mudarra- G.Sanz – Ugo Nastrucci- Santiago de Murcia

¡Oh Guitarra ! Corazon Malherido



L'album

Cinque secoli di musica spagnola

Qanbüs, üd, vihuela, chitarra, quattro strumenti diversi tra loro, che in qualche misura rappresentano il passaggio della musica spagnola dalle sue origini, ancora legate alla tradizione di matrice araba, al cuore della civilta europea, in pieno Settecento. Potremmo vedere, quindi, questa registrazione come una sorta di storia della penetrazione in Europa degli strumenti di origine orientale a corda pizzicata, che ha portato dai liuti arabi, qanbüs e üd, ai liuti europei. In questo caso si tratta della versione 'spagnola' del liuto, Ja vihuela, e della sua "figlia" barocca, la chitarra a cinque ordini, conosciuta all'epoca come guitar­ra espanola o semplicemente come guitarra, in Italia chitarra a la spagnuola. II nostro viaggio inizia quindi con tre Cantigas de Santa Maria, canti alla Vergine raccolti, e forse alcuni composti di persona dal re di Castiglia Alfonso Decimo "il Saggio". Abbiamo scelto di eseguirne due col qanbüs, uno strumento della famiglia dei liuti costituito da un un unico blocco di legno scavato, sicuramente derivato dal barbat persiano e probabile progenitore dell'üd, il liuto arabo, suonato ancora oggi in tutta l'area mediterranea. La scelta non casuale: nell'abbondante iconografia relativa alle Cantigas si possono osservare strumenti molto simili a üd e qanbüs quanto a forma e dimensioni. II qanbus utilizzato in questa registrazione, costruito da un ignoto artigiano yemenita, potrebbe addirittura essere considerato un "fossile storico", uno strumento sopravvissuto ai secoli nelle tradizioni costruttive di area diversa dall'Europa occidentale. Abbiamo voluto illustrare il passaggio dal Medioevo al Rinascimento come una simbolica "consegna de! testimone" eseguendo prima con l'üd, poi con Ja vihuela il Propiiian de Melyor . Questo brano anonimo, contenuto nel Cancionero de la Colombina, redatto all'incirca tra il 1460 ed il 1480, mostra comunque uno stile arcaico, ehe si adatta bene ad una esecuzione piu "antica" , monodica, con l' üd, sia all'esecuzione polifonica a tre voci con la vihuela. A questo punto si entra nel Rinascimento, il Siglo de oro, il "Secolo d'oro" della cultura e della potenza spagnola. La vihuela, strumento "latino" da! fondo piatto, contrapposto alle forme tonde e sensuali dei liuti arabi, diventa il vero "re" della musica strumentale di questo periodo. Questo strumento costituisce un caso particolare nella storia della musica: praticamente estinto ne rimangono pochissimi esemplari (gli strumenti attuali non sono in genere copie di strumenti sopravvissuti ma sono desunti dall'iconografia). Per vihuela hanno scritto solo sette autori: Luys Milan, Luys de Narvaez, Diego Pisador, Alonso Mudarra, Enriquez de Valderrabano, Esteban Daza, Miguel de Fuenllana. Nonostante cio, la mole di letteratura imponente: trascrizioni di musica vocale dei maggiori compositori rinascimentali (per ricordame solo alcuni: Josquin Desprez, Cristobal de Morales, Nicholas Gombert, Adrian Willaert, Jacques Arcadelt), Fantasie originali per lo strumento, Tientos, Pavane con variazioni, Bicinia e quant'altro. In notazione di intavolatura, molte composizioni sono concepite come adattabili ad un organico di voce-vihuela, le note da cantare sono stampate in carattere rosso con testo sottostante, le rimanenti in nero. Nella nostra registrazione abbiamo inserito una varieta di brani tratti dal repertorio per vihuela sola: Je eelebri Sei Pavane di Luys Milan, Fantasie di Milan, Narvaez, Mudarra, due serie di variazioni (diferencias) su ben noti brani dell'epoea: Je Cuatro diferencias sobre la pavana por grados, sull'aria italiana La Gamba e Je Siele diferencias faciles sobre «Guardame las vacas» di Valderrabano, nonehe Ja Cancion de! Emperador, di Narvaez, trascrizione della celebre Chanson Mille Regretz di Josquin, il brano preferito dall'imperatore Carlo V.
II CD si conclude con una parte dedicata alla chitarra: uno strumento a cinque ordini di corde con accordatura 'rientrante', ovvero col quinto o quarto e quinto ordine all'ottava superiore. Per la nostra registrazione abbiamo optato per l'accordatura all'ottava superiore di entrambi gli ordini, dato che sia Sanz che Santiago de Mureia fanno spesso uso di una particolare tecnica, le campanelas : l'accordatura rientrante consente di mantenere una posizione fissa della mano sinistra nell'esecuzione di scale veloci ingenerando una sorta di "effetto arpa", o appunto, di "piccole campane". Abbiamo riunito in una sorta di Suite una serie di brani, in genere danze, tratte dalla Instruccion de musica sobre la guitarra espafiola di Gaspar Sanz (Saragozza, 1697), un mio Preludio improvvisato (Caprieho arpeado sobre Marinilla) e inserito il brano Las Penas di Santiago de Mureia. Non deve stupire che alcune delle danze siano differenti rispetto a quanto notato nell'opera di Sanz: questo dovuto ai procedimenti improvvisativi, tutt'altro che estranei alla prassi esecutiva dell'epoea. Gia Juan Carlos Amat aveva escogitato un sistema di notazione numerica con cui Puedense con estos puntos hazer vacas, passeos, gallardas, villanos.. (si possono eon questa notazione fare Vaeas [Romanesea Guardame las vacas], passaeagli, gagliarde, villanos... [Bareellona 1596]); c'era stata poi l'introduzione de! cosiddetto Alfabeto Italiano da parte di Girolamo Montesardo (Nuova invenzione d'intavolatura per sonare li balletti... [1606]), che aveva dato origine ad una vasta produzione di libri per chitarra suonata con la tecniea degli accordi strappati (botte, o ragueado). Tali accordi erano basati su questo sistema: lettere per definire gli accordi, ed una sola linea con astine verticali per precisare se le strappate devono esser date "in su" o "in giu". Qualora si desiderino passaggi precisi, si mescola la notazione alfabetica con la normale intavolatura. Lo stesso Sanz procede oltre: nella sua Istruccion fomisce un "labirinto" ottenuto con le lettere degli accordi dell'Alfabeto italiano, utilizzando il quale ognuno puö costruire da se le proprie Passaeaglie, Villanos e quant'altro. Cosi se brani come Espafioleta e Lantururu seguono da vieino l'intavolatura proposta da Sanz, altri come Pasacalles, Villanos e La Tarantela, notati in originale col sistema de! Montesardo (una sola linea con le lettere dell'Alfabeto) sono stati completamente rielaborati nella versione improvvisativa. Nel caso di Canarios si ènricorso ad una "via intermedia": praticamente aderente all'originale nella prima parte, si è aggiunta una seconda parte in rasgueado, con tecniche improvvisative. La Suite che ne è derivata e pensata come un unico brano: Le Pasacalles fungono da apertura, seguono una serie di danze da Sanz, interrotte dal mio Capricho arpeado che porta al cambio di
atmosfera di La Tarantela e poi a Las Penas di Santiago de Murcia. Un collegamento riporta poi alle Pasacalles eche introducono il brano finale: Ja "fiesta" di Canarios, che conclude la registrazione.


mostra tutto riduci
Discografia
Ugo Nastrucci
L'artista

Ugo Nastrucci

Milanese, ha studiato composizione con Irlando Danieli e Giacomo Manzoni presso il Conservatorio "Verdi" di Milano, conseguendone il diploma. Contemporaneamente ha studiato chitarra classica con Massimo Lonardi, dedicandosi in seguito agli strumenti antichi a corde pizzicate: ha frequentato il corso di liuto tenuto da Paolo Cherici presso il Conservatorio di Milano, perfezionandosi ai seminari di Hopkinson Smith. Ha approfondito gli studi di direzione d’orchestra con Simone Fontanelli, dedicandosi alla direzione di importanti lavori del periodo preromantico. Come liutista e tiorbista ha al suo attivo una intensa attività solistica e collaborazioni con varie formazioni di musica antica fra cui "Il Conserto Vago", "Lo Scrigno d’Orfeo", "Europa Galante", "Ensemble Arte-Musica", la "Capella Leopoldina" di Graz, l’orchestra "Il Demetrio”, l'"Alessandro Stradella Consort", l’Ensemble “Zefiro”, “I Barocchisti” l’"Accademia del Ricercare"; ha partecipato a numerose registrazioni discografiche, radiofoniche e televisive (RAI, ZDF, ORF, Radio France) ha tenuto concerti presso importanti sedi italiane ed in Francia, Svizzera, Austria, Germania, Olanda, Belgio, Repubblica Ceca, Spagna, Croazia, Stati Uniti, Regno Unito, Messico, Turchia. È autore delle musiche di scena di vari lavori teatrali e di composizioni orchestrali, corali e cameristiche. Ha insegnato per oltre quarant'anni armonia, contrappunto, armonia jazz e materie affini presso L'Istituto di Alta Formazione Musicale "Vittadini" di Pavia,di cui è stato direttore dal 1996 al 2000.

mostra tutto riduci
Vuoi saperne di più?
Contattaci