Mauro Cottone
G.Gulino – M.Cottone – F.Li Causi – G.Mattaliano – L.Finocchiaro - P.Santonocito - G.Santonocito – S.Ranno

Taranrah


Taranrah
Mauro Cottone
G.Gulino – M.Cottone – F.Li Causi – G.Mattaliano – L.Finocchiaro - P.Santonocito - G.Santonocito – S.Ranno

Taranrah



L'album

• 1) Tarantella Di La Putìa: nasce dalla descrizione di un bizzarro e geniale pittore di Realmonte (AG) l’amico Giovanni Proietto, il quale nei suoi quadri pieni di colori e di Sicilia, sono presenti figure piuttosto grottesche: pesci volanti, uccelli coloratissimi, donne grasse e nude e il tutto quasi sempre ritratto in un giardino di limoni. La “Putia” in Sicilia vuol dire Bottega in questo caso la Bottega d’arte (Galleria d’Arte A Sud). 

• 2) Tarantella dei Riflessi: è un omaggio al brano di un mio carissimo amico compositore Maurizio Bignone che ne compose il tema anni fa in occasione di un viaggio in Africa e il cui tema qui viene ripreso e trattato con il carattere tipico della Tarantella Siciliana. Lo sviluppo del tema farà sfociare la Tarantella verso un carattere più Rock per poi riproporre il tema, alla ripresa, una quinta superiore. Un viaggio tra Sicilia, Balcani e affollati ”vaneddi” di una Kasbah Marocchina. 

• 3) Vitti ‘na Crozza: brano il cui testo accompagnava i minatori delle Zolfatare e che fu musicato dal compositore Empedoclino Franco Li Causi su commissione del regista Pietro Germi come colonna sonora del film “Il Cammino della Speranza”. Qui il violoncello incarna questo grido di speranza e condizione degli “ultimi” di una Sicilia che negava ai disgraziati delle miniere pure un “Ultimo tocco di Campana” proprio perchè morivano dentro gli inferi della terra.

• 4) Cuntu: questa è la traccia che forse caratterizza più di tutte il disco; diciamo che nasce tutto da qui. Il violoncello diventa un enorme Marranzano e con la mia voce si ascoltano antiche filastrocche siciliane (Cunti) e le Abbanniatine (banditori) nei mercati tipici Siciliani. Con questo brano si ha l’impressione di entrare davvero in uno di questi mercati accompagnati dal suono ipnotico del violoncello/marranzano.

• 5) Kiòvu- Abballati Abballati: negli anni 20 del ‘900 l’etnomusicologo Alberto Favara pubblica un Corpus di Musiche popolari Siciliane, frutto di una ricerca di canti e balli della tradizione Siciliana. Abballati Abballati nasce proprio come una controdanza che il Violoncello reinterpreta sotto forma di Tarantella Rock restituendole una nuova e sferzante energia. Kiòvu, da Chiodo, con la K perché è Rock.

• 6) ‘Ommari: brano semplicissimo nato di getto e registrato con un cellulare e ottimizzato in studio, è una istantanea del lavoro nei campi dove appunto l’Ommari rappresenta l’arnese con il quale si ara la terra e che fino all’avvento dei Trattori veniva trainato da muli o buoi. La voce qui si mescola al suono del violoncello usando una sorta di declamazione intonata, un grammelot onomatopeico che richiama arcaiche sonorità magrebine; mentre il riferimento al Cavaliere è una esplicita dedica al Cavaliere Diego Planeta di Menfi (AG) illuminato imprenditore del settore vitivinicolo.

• 7) Taranràh: è la traccia che dà il nome all’album, nel suo titolo c’è l’assonanza con la tarantella ma anche con un’aspirata fonetica che le riconosce l’origine nord africana. L’autore, Giovanni Mattaliano, riesce a donare al violoncello una linea descrittiva che lo rende unico ed indispensabile per un viaggio musicale che con il linguaggio della Tarantella lo fa giungere a sonorità affini tra loro: arabe, andaluse, ma anche Blues.

• 8) Sulitàti: brano ereditato da mio padre Michele Cottone, flautista e compositore che qualche anno prima di andarsene ha voluto farmi dono appunto di questo meraviglioso brano. Esso trova nel violoncello il giusto respiro e culla tra le sue armonie la tenerezza di un rapporto tra due generazioni di musicisti, sempre e comunque dentro un’indiscussa matrice mediterranea. Sulitati è la traduzione in Siciliano di Solitudine, titolo originale del brano.

• 9) Tarantella Siciliana alla Saranniòta: è una tarantella composta da musicisti Catanesi con una forte impronta folkloristica. E’ davvero molto conosciuta e nella sua versione originale viene eseguita al Friscaletto siciliano. Qui invece il Maestro Ceo Toscano riesce a rielaborarla per tre violoncelli mantenendo intatta la pulsazione ritmica tipica della tarantella ma sostituendo e arricchendo l’armonia con soluzioni davvero inaspettate e curiose, aggiunge al titolo originale l’aggettivo Saranniòta che vuol dire nel modo della donna di Salina Grande (TP) paese d’origine del Maestro Toscano.

• 10) Tarantella di Nonno Nino: una composizione nata dalla tradizione Folk saccense (Sciacca-AG) composta da un vero Big del genere il M° Giuseppe (Nanà) Gulino. Il friscaletto qui lascia il posto al violoncello che grazie all’arrangiamento dell’amico sassofonista Jazz Roberto Scolaro avremo l’opportunità di ascoltarlo con inedite sonorità frutto della mescolanza di sovrancisioni tra violoncelli e contrabbasso, ora pizzicati, ora suonati con l’arco . La tarantella Siciliana in questo arrangiamento sembra faccia l’occhiolino alle “bettole” della vicina Grecia e su per i Balcani raggiungendo un risultato davvero atipico e pieno di sublime fascino.

• 11) Tarantella Missinisa: è una tarantella popolare siciliana che tutti almeno una volta nella vita abbiamo ascoltato se non addirittura provato a ballare. E’ proprio la Tarantella Siciliana per antonomasia! chi se non un vero Genio Compositore e Violoncellista come Giovanni Sollima poteva rielaborarla al violoncello solo? Infatti il mio Maestro e mentore, su mia esplicita richiesta, mi consegna questo splendido arrangiamento, una vera e propria composizione per Violoncello solo degna dei suoi più importanti componimenti.
• 12) Tarantella Scatenata senza posu: Tarantella dei Maestri Catanesi Luigi (Gino) Finocchiaro e Salvatore Ranno. Il Maestro Silvestro Lucido al titolo originale aggiunge ”senza posu” perché appunto nella sua incredibile rielaborazione questa tarantella, sin dalle prime battute, cambia in continuazione tonalità senza affermarne una in particolare. Il violoncello cavalca questa tarantella Scatenata che sotto la geniale penna del M° Lucido non riesce a “Posare” in una tranquilla sosta tonale, ma salta da una tonalità all’altra.

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Discografia
Mauro Cottone
L'artista

Mauro Cottone

Violoncellista di Menfi (AG) è attualmente docente di strumento musicale presso il Liceo Musicale Empedocle di Agrigento. Ha studiato violoncello sotto la guida del Maestro Giovanni Sollima e Jazz con il Maestro Salvatore Bonafede. Da sempre è stato affascinato dalla tradizione popolare siciliana facendola propria attraverso un’attenta ricerca filologica e riadattandola alle sonorità del proprio strumento. Con l'orchestra dei Cento Cellos del Maestro Giovanni Sollima e del Maestro Enrico Melozzi si è esibito al Concertone del 1° Maggio in piazza San Giovanni a Roma nel 2013 e sempre con i Cento Cellos ma in qualità di solista (con il progetto siciliano) si è esibito presso il Teatro Valle di Roma, il Teatro della Biennale di Milano, il Teatro Giglio e l'Auditorium Boccherini di Lucca, il Teatro Verdura di Palermo e per conto degli Amici della Musica di Palermo al Teatro Politeama nella stagione concertistica 2018/19. Nel 2018 gli Amici della Musica di Palermo ed i Cento Cellos gli assegnano il premio "Creatività ed Inventiva". Ha al suo attivo collaborazioni con il M° puparo Mimmo Cuticchio, con il gruppo di World music Ut-Comma, con la pianista jazz Rita Marcotulli, con il gruppo etno/rock Disìu e con il Quartetto d'archi Alphayou, lavora stabilmente con l’attrice teatrale Patrizia D'Antona e la sassofonista jazz Rita Collura; con la moglie Eleonora Tabbì ha al suo attivo un progetto per solo voce e violoncello con un repertorio di autori siciliani da Franco Battiato a Rosa Balistreri dal titolo "Itinerari Siciliani". Nel 2023 gli viene assegnato il premio “Sipario D’Oro” presso il Teatro della Panoramica dei Templi di Agrigento.
Suona su un violoncello Sebastiano Imbesi del 1975.

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