Gilda Ruta
Gilda Ruta
Da pochi anni, sull'onda del nuovo interesse per il mondo e l'arte delle compositrici, la figura di Gilda Ruta è riemersa dalle nebbie di un oblio ultrecentenario. E' stata la sua città, Napoli, a riproporla all'attenzione della musicologia e all'ascolto con la pubblicazione della sua prima biografia documentata.
Emelina Teresa Gilda Ruta (Napoli, 1853 - New York, 1932) apparteneva a una famiglia di origini casertano napoletane vasta e ricca di musicisti, una quindicina tra XVIII e XX secolo. Suo padre, Michele Ruta, pianista, compositore, musicografo, patriota risorgimentale nel 1848, animò la vita musicale partenopea anche da condirettore del Conservatorio di Napoli; la madre, Emelyn Sutton, inglese, era stata cantante. La formazione di Gilda awenne perciò in famiglia: le doti della ragazza, però, indussero il padre a farle studiare composizione con Mercadante fino all'anno della morte di quest'ultimo (1870).
Gilda fu una pianista concertista ammirata in Italia per circa vent'anni, stimata da personalità come Martucci, Sgambati e Bottesini, interprete delle proprie composizioni davanti alla regina Margherita di Savoia, partner di un giovanissimo Toscanini, benvoluta dall'editore Giulio Ricordi e affermata didatta di pianoforte presso famiglie importanti come quelle di Francesco Crispi e Pasquale Stanislao Mancini. La prima traccia di un sua esibizione pubblica, a sedici anni, risale al 1869, nel Napoli Musicale. Contessa per matrimonio, che fu tuttavia brevissimo per una improwisa vedovanza, Gilda possedeva, rivelata dalle sue lettere, una personalità dominante e seduttiva, energica ed estroversa, volitiva e sorretta da una forte esigenza di visibilità, considerazione e ammirazione: in una parola, di protagonismo. La giovane musicista conquistò il pubblico napoletano eseguendo nel 1875, al Teatro Mercadante, il Concerto in sol min. di Mendelsshon, con l'orchestra del San Carlo. Era ormai una pianista famosa quando, tra il 1884 e il 1889 si esibì in prestigiose sedi a Milano e a Torino e per tre volte davanti alla regina
Margherita. Casa Ricordi le aprì le porte, pubblicando molte sue composizioni, in particolare Romanze per voce e pianoforte, genere che godeva in quel tempo di grande successo editoriale. L'inserimento nei suoi concerti di
proprie composizioni andò di pari passo con la carriera pianistica: tra il 1883 e il 1889 ne eseguì una cinquantina, ottenendo una sorta di consacrazione in questo ambito a Firenze, nel 1890, quando venne insignita della medaglia d'oro come compositrice alla Esposizione"Beatrice", una rassegna internazionale dedicata alla creatività femminile. Musa di vari intellettuali, Gilda aveva forse acc umulato molte ragioni (forse al tempo stesso professionali e sentimentali) per sottrarsi a un contesto con il quale, probabilmente, non riusciva a scendere a patti. Così, nel 1894 ruppe i ponti con il suo ambiente d'origine e, vedova con due figli adolescenti, s'imbarcò per gli Stati Uniti. Concludeva così la prima metà della propria esistenza e iniziava la seconda, che si sarebbe svolta, e chiusa, a New York. Nelle sua nuova vita poté contare unicamente sul suo lavoro, affrontando da sola un'enorme sfida esistenziale: la vincerà, facendosi apprezzare in tempi relativamente brevi. Il presentarsi come una contessa (per matrimonio) italiana, forse allieva di Liszt (assai improbabile, ma non smentì mai queste voci),
formatasi a Napoli, premiata a Firenze e stimata negli ambienti di corte, I 'aiutò a costruirsi un'immagine.
Nei decenni successivi riusci con determinazione, tenacia e fantasia a inserirsi proficuamente in un ambiente sociale e culturale moderno, stimolante e anche politicamente progressista nel quale , con un intenso impegno professionale , cercò le risposte alle sue inquiete aspirazioni di indipendenza e dignità femminile che - raccontano i documenti de ll'epoca - non aveva mancato di rivelare fin dai suoi primi giorni in America.
La sua attività didattica negli Stati Uniti non fu trascurabile. Diverse allieve, anche giovanissime e spesso
italo-americane, si distinsero nella vita concertistica della costa atlantica negli anni Dieci e Venti, eseguendo immancabilmente anche brani della loro maestra, della quale vantavano l'insegnamento. La scuola di Gilda si proiettò molto avanti nel tempo, se una sua ultima allieva di pianoforte e canto, l'italo - americana Sandra Pasimeni Antonini, morl assai avanti negli anni, nel 1999.
Giovanni Vigliar, Gilda Ruta. Le due vite di una musicista napoletana, Napoli, Colonnese, 2019.
Colpita da emorragia cerebrale nel 1932, Gilda non dové sopportare una lunga agonia, né alcuna menomata sopraw ivenza, poiché si spense il giorno dopo, mercoledì 26 ottobre 1932, quasi lo stesso, il 27 ottobre, in cui aveva lasciato per sempre Napoli trentotto anni prima. Negli USA la notizia della morte fu ripresa dai giornali di vari Stati e tra gli autorevoli necrologi di Time. Nemmeno una parola, invece, fu spesa sulla stampa italiana per ricordarla: i giornali di quei giorni di fine ottobre 1932, anche quelli napoletani, furono interamente occupati dai festeggiamenti per il decennale della marcia su Roma.
Gilda visse in un'epoca in cui essere una strumentista-compositrice connotava una personalità fuori del comune, guardata però con sospetto, anche se i tempi lasciavano ormai intravedere la figura della compositrice in senso moderno, con una formazione accademica in Conservatorio e awiata alla professione al pari di un collega di sesso maschlie. Al di là della sua originaria vocazione pianistica , essa frequentò intensamente la forma della cosiddetta Romanza da salotto, o da camera, che assorbì quasi la metà della sua opera rintracciata. Un esame di titoli, dimensioni, atmosfera, linguaggio letterario delle sue Romanze , rivela un evidente rispetto dei principi che regolavano informalmente, in Italia, questo tipo di composizioni: semplicità formale, brevità, monotematicità, soavità, malinconia , uniformità melodica e solido appoggio armonico della melodia: principi che erano stati illustrati proprio dal padre Michele Ruta in un articolo teorico del 1855. Si tratta di un repertorio che oggi è conosciuto attraverso un numero ridotto di autori che ci danno una visione assai limitata di quel genere e della sua effettiva rappresentatività culturale in quell'epoca 2 . Nell'intera Belle Epoque la Romanza godé infatti di grande favore e di larga diffusione soprattutto negli ambiti domestici in cui si faceva musica (i salotti, appunto) e si acquistavano spartiti (di solito graficamente assai pregevoli) stampati da Ricordi , Lucca , Pigna, Forlivesi, Giudici & Strada, Sonzogno.
Gilda pone molta attenzione, secondo l'uso del tempo ma certo anche su suggerimento dell'editore, alla tessitura vocale dei suoi brani al fine di coprire bene il mercato, facendo si che le sue Romanze siano eseguibili in tutti i registri vocali maschili e femminili, se necessario anche con distinte edizioni a stampa. Queste cautele rivelano la consapevolezza della necessità di adeguarsi alle esigenze e ai limiti tecnici di esecutori anche non professionisti, appunto quelli spesso protagonisti nei salotti; per il mondo della Romanza era alla fine diventato del tutto naturale che un brano fosse dichiarato, sul frontespizio, per due registri vocali invece che per uno solo: tenore o soprano, baritono o mezzosoprano, contralto o basso, qualora il testo poetico rendesse irrilevante il sesso del cantante. Nel caso di Gilda, si verificano anche casi in cui una ragionevole tessitura media del brano consente comunque il canto in registri diversi (Povero amore! per mezzosoprano o baritono, ma anche tenore; Addio! per mezzosopra no o baritono, ma anche basso; Alle stelle, stampata in due diversi fasc icol i, per mezzosoprano o baritono e per mezzosoprano-contralto o baritono, con una lieve riduzione dell'estensione; e vari altri). Secondo un costume generalizzato, infine, le esigenze di massima diffusione impongono testi delle liriche in italiano, se necessario con traduzioni anonime, come awiene, per Gilda, nel caso di un testo attribuito a Heine, Alle stelle, del 1884. I brani contenuti in questa raccolta sono compresi in un arco di tempo che va dal 1883 al 1890, ma si concentrano soprattutto in quello che appare il biennio italiano (1884-1885) più impegnato e produttivo di Gilda, se si guarda alla sua attività creativa e a quella concertistica, quest'utima d'altronde basata in buona parte sulle sue stesse composizioni. Brezza marina, dedicata alla cantante americana Emma Cecilia Thursby, fu invece scritta a quanto pare a New York , ed esiste solo nell'autografo datato 14 giugno 1895, conservato alla New York Public Library. brano viene eseguito verosimilmente per la prima volta in questa occasione.
Barbara Lazotti, La Romanza da camera nella società italiana di fine Ottocento attraverso la rivista «la Musica Popolare», Quaderni dell'IRTEM, Roma, 1999.
Nico Fuscaldo
Nico Fuscaldo, 30 anni, si è diplomato e specializzato con la lode e la menzione speciale al Conservatorio Tchaikovsky di Nocera Terinese sotto la guida del maestro Filippo Arlia. Ha partecipato e vinto numerosi concorsi nazionali e internazionali, vincendo premi prestigiosi, come il concorso Clementi di Spoleto, nel quale è stato l'unico italiano sul podio e nel quale ha vinto il premio per la migliore esecuzione di una sonata. Ha seguito numerosi corsi di perfezionamento e masterclass internazionali con i maestri: Roberto Cappello, Riccardo Risaliti, Vincenzo Balzani,Shuku Iwasaki, Leonel Morales, Michele Marvulli, Marcella Crudeli, Andrei Jasinski, Aquiles Delle Vigne ecc. In Italia ha debuttato in numerosi teatri e sale da concerto tra cui: il teatro Greco di Taormina, teatro Menotti di Spoleto, il teatro di Pianello Val Tidone, il teatro Politeama di Catanzaro, la Sala Scarlatti del Conservatorio di Napoli. All'estero ha debuttato nel 2014 in Romania con l'Orchestra Nazionale di Bacau, con la quale ha eseguito la Rapsodia in Blu di G. Gershwin e il Doppio concerto di Mendelssohn per due pianoforti e orchestra. Si è esibito anche in Russia a Vladivostok dove ha suonato il primo concerto di Prokofiev con la Pacific Symphony Orchestra. Ha debuttato inoltre in Egitto alla Cairo Opera House con la Cairo Symphony Orchestra e in ottobre in Messico con l'Orchestra sinfonica di Stato, prima a Toluca e poi a Chalco. Nel 2017 ha suonato di Franz Liszt Totentanz al Teatro Greco di Taormina con l'Orchestra Filarmonica della Calabria. È docente di pianoforte pricipale presso il Conservatorio Tchaikovsky di Catanzaro - Nocera Terinese (Catanzaro, Italia). È il pianista accompagnatore del corso annuale di direzione d'orchestra tenuto dal direttore Filippo Arlia presso l' Accademia Pianistica Italiana a Taormina. È socio fondatore dell'associazione "Orchestra Regionale della Calabria". Ha registrato per Rai Radio 3 la sonata di Franck con il noto violinista Massimo Quarta, il Quintetto di Dvorak n 2 con il Primo violoncello della Scala di Milano Massimo Polidori e nell’ultima edizione di Med radio festival ha registrato per due Pianoforti Les Preludes di Liszt con Roberto Cappello e Rhapsody in Blue con Filippo Arlia. Ha partecipato alla registrazione del disco Pagine inedite con la casa discografica Movimento Classical e con la stessa ha registrato un disco con il Masifula Quartet. Recentemente ha debuttato come solista a Tunisi con l’Orchestra Les Solistes de Megrine e in Bulgaria con la Vratsa Symphony Orchestra. Recentemente Ha debuttato nello spettacolo “Omaggio a Zeffirelli” insieme al noto attore e regista Alessandro Preziosi. Si è esibito nella trasmissione “Uno mattina in famiglia” su Rai 1. Ha inciso un disco allegato alla rivista “Suonare News”, con “ Movimento Classical “ ha registrato le liriche da Camera di Gilda Ruta con il mezzosoprano Monica Carletti ealcune celebri sonate con Gabriele Screpis, primo fagotto della Filarmonica della Scala.
MONICA CARLETTI
Docente presso il Conservatorio “ Santa Cecilia” di Roma Monica Carletti dopo lo studio del violino si è diplomata in canto con il massimo dei voti. Collabora con la Rai con esibizioni in diretta in varie programmi radiofonici come MattinoTre , RadioTre Suitee La Barcaccia. Ha cantato diretta con maestri come D. Oren, (Terme di Caracalla,concerto trasmesso in mondo visione), F. Leitner (Accademia Musicale Chigiana, Requiem di Mozart), A. Zedda (Teatro S. Carlo di Napoli, Elisabetta Regina d’Inghilterra di Rossini), D. Renzetti (Cherubino de Le nozze di Figaro), M. Arena (Flora ne La Traviata,al Teatro S.Carlo di Napoli), B. Bartoletti, (Teatro Carlo Felice di Genova, Jenufa di L.Janacek con la regia di L.Cavani).